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  • Immagine del redattoreAle Torrini

"Giornata mondiale del Gufo"



Il 4 agosto è il 216º giorno del calendario gregoriano (il 217º negli anni bisestili). Mancano 149 giorni alla fine dell'anno.

Oggi si celebra la Giornata mondiale del Gufo, volatile simbolo della notte.

In Italia vivono dieci specie di rapaci notturni, 14 in Europa e 268 nel mondo. Anche i gufi, come altri animali in natura, possono "riscontrare diversi e drammatici problemi di sopravvivenza dovuti ai rischi provocati da deforestazione, incendi, dalle conseguenze dei cambiamenti climatici, dal traffico illegale e dal bracconaggio e dall'uso di pesticidi e veleni per i topi".


Tutto sul gufo, il rapace notturno ricco di significati simbolici, ma in realtà poco conosciuto. Il gufo è un rapace notturno considerato spesso come portafortuna, ma quanti di noi conoscono realmente le sue abitudini? Il gufo appartiene all’ordine degli Strigiformi ovvero rapaci notturni, come i barbagianni, gli allocchi e le civette. La famiglia è quella delle Strigidae. Un tratto tipico di questa specie è la presenza di ciuffetti sulle orecchie. Gli occhi sono frontali e circondati da due cerchi scuri, tagliati da una striscia chiara nel mezzo. Le pupille sono arancioni. Gli occhi non riescono a compiere un movimento di rotazione, essendo fissi. Per cui quando il gufo deve girarsi ruota direttamente la testa, facendo un movimento di 270 gradi. Ma non lasciatevi ingannare, perché la sua vista è ottima anche di notte, così come l’udito, finissimo. Il corpo ricoperto di piume presenta varie sfumature: collo, testa e parte superiore delle ali sono marroni, con macchie più scure. Il resto del corpo, nella zona inferiore, è più chiaro, dal castano al giallo ocra, con strisce più scure. Queste tonalità aiutano il gufo a mimetizzarsi nell’incavo degli alberi, dove trascorre le sue giornate. Esistono diverse specie di gufi:

  • il gufo reale è quello più grande e maestoso che riesce a toccare i 2 metri di apertura alare.

  • Gufo comune (Asio Otus): di taglia media, è lungo fino a 34 cm e pesa all’incirca 250 gr. La sua apertura alare può toccare anche i 96 centimetri.

  • Il gufo elfo è invece quello più piccino, di soli 15 cm di altezza.

  • Più raro e poco conosciuto il gufo delle nevi o gufo bianco: è tipico delle zone artiche.

  • Il gufo di palude lo troviamo invece nel nord America e nell’Asia settentrionale.

Questo simpatico uccello ha una sua notorietà, ma non tutti sono a conoscenza delle sue abitudini. Il gufo si adatta a vari climi e contesti. Lo troviamo in tutta Europa, ma anche in alcune zone dell’Asia e del Nord America. Predilige i boschi di conifere e le campagne, ma non è raro trovarli anche sui cartelli stradali o in altri luoghi contaminati dalla presenza dell’uomo. Non è un animale solitario, anzi durante la notte, soprattutto d’inverno, si raduna in piccoli gruppi. Quando dorme il gufo? Stiamo parlando di un animale notturno che va a caccia delle sue prede al calare del buio, mentre trascorre le ore diurne dormendo. Per dormire si nasconde negli incavi dei tronchi, dove riesce a mimetizzarsi benissimo sfuggendo all’occhio dei suoi nemici. Cosa mangi:. Questo uccello è carnivoro e si nutre principalmente di insetti, altri uccelli, serpenti e roditori. In alcuni casi, se il gufo è di dimensioni abbastanza consistenti, è in grado anche di afferrare animali più grandi, come la lepre. La sua tecnica è molto fine: plana silenziosamente sulla preda, poi la afferra con i suoi artigli e infine la stordisce con il becco. La preda non viene masticata, ma ingoiata per intero. Gli scarti (come le ossa o il pelo) vengono letteralmente rigurgitati sotto forma di borra, una sorta di palla. Come si riproduce: Il corteggiamento è tutto un gioco di suoni e richiami emessi dal maschio. Questi raggiungono la femmina anche a diversi km di distanza, determinando così la formazione di una coppia monogama. La produzione delle uova avviene a primavera con un tempo di covata che non supera 1 mese. In alcuni casi si hanno anche due covate all’anno. Spetta al maschio scegliere il luogo esatto della cova. Vengono deposte da 3 a 5 uova e in questo lasso di tempo è il maschio a procacciare il cibo, mentre la femmina è impegnata con la covata. Generalmente i piccoli restano nel nido per un mesetto per poi partire in autonomia. Cosa simboleggia il gufo? In realtà sono tante le simbologie che ruotano intorno a questo rapace, spesso del tutto opposte fra loro. Ad esempio esiste una credenza popolare che li associa alla sventura: si tratta di una reminiscenza medievale che considerava i gufi come streghe travestite, per cui incontrarne uno era sinonimo di cattivo presagio. O ancora in Madagascar i gufi rappresentano l’anima degli stregoni. Del resto, non a caso è entrata nel vocabolario italiano la parola “gufare”. Gufo come portafortuna: Per contro, questo uccello viene spesso considerato anche come un simbolo di portafortuna. Un’antica leggenda dei popoli del Nord Europa narra infatti che abbia portato fortuna alle principesse della dinastia scandinava Clementinum. Per i pellerossa nativi americani invece il gufo era un animale totem, considerato portatore di saggezza e patrimonio di conoscenza universale. Non a caso anche nelle fiabe viene spesso rappresentato sotto questa forma. Il gufo come animale domestico. Spesso le persone si chiedono se sia possibile allevare in casa un gufo. Sembra difatti che si stia diffondendo questa moda. In realtà, a meno che non ci siano leggi speciali in un determinato Paese, è possibile avere un gufo in casa, ma questo non significa che sia un bene per l’animale stesso. Per quanto possa essere innocuo per l’uomo, la nostra abitazione non è di certo l’habitat naturale di questo rapace e il rischio è quello di far soffrire inutilmente in gabbia una bestiola. Il gufo necessita di ampi spazi per poter volare e bisognerebbe ricreare il più possibile il suo contesto, per andare incontro alle sue esigenze. Anche l’alimentazione è particolare, dal momento che si nutre di piccoli animali e insetti, quindi non potrete cavarvela con del comune mangime. Siete certi di esserne in grado? O non sarebbe meglio piuttosto lasciare che questo uccello viva tranquillamente la sua libertà? Noi non abbiamo particolari dubbi…


Fonte: www.tuttogreen.it

La magia del Gufo...

Da sempre, sono il punto di contatto con la parte più ignota della natura. Con la sua figura silenziosa il gufo influenza il nostro immaginario: nelle fiabe, nell'arte, nei romanzi, al cinema e persino tra le stelle. Creatura magica e ancestrale, in quasi tutte le culture antiche il gufo è considerato una creatura magica figlia della notte, in cui si muove e vola. Con la sua straordinaria capacità di vedere nel buio rappresenta in tanti miti la profezia e la chiaroveggenza. In Cina i giorni del gufo anticamente erano i giorni perfetti per forgiare spade invincibili e specchi magici. Per gli indiani d'America il gufo protegge gli uomini durante la notte e viaggiando nell'oscurità diventa messaggero del mondo dei defunti. Nella tradizione degli aborigeni dell'Australia meridionale il gufo rappresenta lo spirito femminile e per questo è rispettato e protetto. Secondo la leggenda anche il terribile Gengis Khan doveva la sua fortuna ad un gufo. Il grande condottiero rischiava di essere colto di sorpresa durante uno spostamento con il suo esercito, ma venne avvisato da un gufo che lo fece nascondere in un vicino bosco. Per questo motivo il gufo era un animale sacro per i Tartari e veniva rappresentato sui vessilli dei re. Il gufo comune (Asio otus) non può muovere gli occhi, ma ha sviluppato la straordinaria capacità di ruotare il collo fino a 270° gradi. Questa particolarità unita al caratteristico piumaggio della testa a forma di “occhiali” ha contribuito ad accrescere il mito del gufo come simbolo della saggezza e della conoscenza. Nelle fiabe classiche il gufo è spesso rappresentato come un animale saggio che dà buoni consigli e aiuta l'eroe a risolvere i problemi e tornarsene a casa sano e salvo. Una figura onnisciente e rassicurante che dispensa consigli a uomini e animali. La figura del gufo saggio compare in molti cartoni animati classici di Walt Disney come nella Spada della Roccia, dove troviamo il gufo Anacleto aiutante di Mago Merlino, in Bambi o nelle avventure di Winnie the Pooh. Ma la vera mania per gufi e civette esplode dopo il successo planetario della saga di Harry Potter della scrittrice inglese J.K.Rowling. In Harry Potter i gufi sono i compagni di maghi e streghe di successo e sono i postini della scuola di magia di Hogwarts che possiede una grande voliera per gufi in una speciale torre del castello. Lo stesso Harry ha come amica e compagna una splendida civetta delle nevi di nome Edwige. Per vedere un "gufo" basta guardare in cielo, ma ci vuole un buon telescopio. Nella costellazione dell'Orsa Maggiore, lontana anni luce da noi, esiste un gruppo di stelle soprannominato “Nebulosa Gufo” per la forma particolare con cui gli astri sono disposti a formare una testa tonda con due macchie scure al centro, come due piccoli occhi di rapace. L'ammasso stellare anche chiamato “Nebulosa civetta” ha circa 6.000 anni ed è stato scoperto da Pierre Méchain nel 1781. Il gufo ha un aspetto così elegante che sembra fatto apposta per essere disegnato. Il primo gufo illustrato nella storia dell'uomo compare nelle grotte di Chauvet nel sud della Francia, è un gufo reale (Bubo bubo) in posizione di all'erta ed ha circa 32.000 anni. Gli egizi utilizzavano gufi nei sigilli e negli amuleti ritrovati nelle mummie, inoltre esistono almeno due caratteri geroglifici che rappresentano gufi. Nell'arte greca gufi e civette sono un po' dappertutto, la civetta come simbolo d'Atena compare sui vasi, nelle statue, sui bassorilievi dei templi e sulle monete. Anche le civiltà precolombiane come i Maya e soprattutti i Moche ci hanno lasciato decine di reperti in terracotta raffiguranti gufi (a volte dotati di corna) che avevano il compito di presiedere gli antichi rituali di queste popolazioni. Il gufo più famoso del mondo dell'arte è probabilmente quello dipinto da Hieronymus Bosch nel famoso “trittico del giardino delle delizie” poggiato sulla testa di due figure danzanti e circondato da mostri di ogni specie. I poeti e pittori romantici, grandi appassionati della notte e delle sue creature, avevano una vera adorazione come testimonia l'opera preraffaellita di Val Prinsep intitolata “The owl” che in realtà non ritrae un gufo ma, molto più probabilmente, un barbagianni (Tyto alba). Tra i quadri più curiosi che riguardano i gufi c'è invece il bizzarro “Autoritratto in forma di gufo” dell'artista surrealista Alberto Savinio (fratello di Giorgio De Chirico) nel quale si vede un gentiluomo ben vestito con la testa di un rapace notturno dallo sguardo contrariato. Il gufo è simbolo di saggezza e di una natura bella e preziosa, da proteggere. Per questo la Lipu ha scelto proprio un gufo comune come testimonial del 5xmille agli animali e alla natura. Il 5xmille alla Lipu non costa nulla, ma per la nostra associazione è un contributo preziosissimo che ci permette di continuare a curare gli animali selvatici nei Centri recupero, combattere la caccia e il bracconaggio, parlare di natura ai ragazzi e alle persone. Oggi gufi e gufetti sono uno dei temi preferiti dai produttori di artigianato artistico e le bancarelle di fiere e mercatini di paese sono spesso invase dai loro simpatici occhietti in ciondoli e portafortuna, sconfiggendo l'idea di gufo come simbolo del malaugurio. Anche i social sono letteralmente invasi da immagini di gufi e civette che accompagnano aforismi, citazioni, messaggi di auguri. Esistono persino diversi emoticons a forma di gufo utilizzati dai giovanissimi per comunicare sui social e attraverso gli smartphone. In Italia il gufo è diventato il testimonial di una delle campagne più importante della storia della Lipu. Nel 1986 sono state raccolte 865.000 firme per il referendum contro la caccia anche grazie ad un poster che ritraeva un coloratissimo gufo con la scritta “Il gufo è stufo”. Gufi, assioli, civette, la famiglia degli strigidi comprende più di 100 specie diverse, spesso molto diverse tra loro, dalla minuscola civetta nana al maestoso gufo reale che può raggiungere un'apertura alare da 1,60 fino a 2 metri e un'altezza fino ad 80 centimetri. Ognuna di queste specie ha un ruolo fondamentale nell'ecosistema a cui appartiene come ad esempio regolare la popolazione dei roditori. I gufi rappresentano un tesoro di biodiversità che va protetto e tutelato. In Italia vivono 9 specie di rapaci notturni: il gufo reale, l'allocco degli Urali (localizzato nel nord-est del nostro Paese), la civetta capogrosso, la civetta nana, l'allocco, il barbagianni, l'assiolo e naturalmente il gufo comune. Il Gufo reale è la specie più grande, più rara. La sua sopravvivenza è a rischio soprattutto a causa dell'uomo. Ad esempio, l'abbandono delle pratiche agricole e pastorali tradizionali a favore di un'agricoltura moderna ed intensiva ha profondamente cambiato il panorama delle nostre campagne, anche in montagna. Ma la più grande minaccia alla sopravvivenza del gufo reale è data dai tralicci dell'alta tensione che causano ogni anno decine di morti accidentali per elettrocuzione o collisione. In generale tutti i rapaci notturni sono influenzati negativamente anche dal traffico stradale e ferroviario. La Lipu da sempre ha una grande attenzione per la conservazione dei rapaci notturni. Per difenderli sviluppiamo e sosteniamo azioni volte ad esempio alla messa in sicurezza delle linee elettriche ad alta tensione e per la diffusione delle buone pratiche agricole. Inoltre nei nostri Centri recupero ogni giorno arrivano decine di questi splendidi animali che vengono soccorsi perché feriti, debilitati o non ancora in grado di volare. Possiamo proteggerli e curarli grazie al lavoro dei nostri volontari e operatori e al sostegno dei Soci Lipu e dei donatori.



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