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  • Immagine del redattoreAle Torrini

"Alaska" ... USA

Tutto era gelato, anche il rumore... (Jules Verne)

Immensa, selvaggia e remota, l’Alaska è probabilmente lo Stato più impegnativo, dal punto di vista organizzativo, di tutti gli Stati Uniti, ma al tempo stesso nelle sue lande desolate è possibile vivere alcune fra le esperienze più memorabili che un viaggio abbia da offrire.

In questa pagina trovate una serie di informazioni generali sullo stato e tutti i nostri articoli per visitarla. Alaska significa Terraferma, o più letteralmente Oggetto a cui è diretta l’azione del mare e deriva dalla lingua aleutica degli indigeni di queste terre remote. Questo nome fu utilizzato a partire dal periodo coloniale russo e inizialmente era riferito solo alla Penisola Alaskana, dove effettivamente il mare è l’elemento dominante. Soprannominata anche The last frontier (L’ultima frontiera), Land of the midnight Sun (Terra del Sole di mezzanotte) o Seward’s icebox (Ghiacciaia di Seward), l’Alaska è senza dubbio uno degli stati ancora più inesplorati e misteriosi al mondo. Nonostante sia stato il primo luogo abitato del continente americano, più che il passato i suoi abitanti guardano al futuro: tant’è che il motto dello stato è North to the future (Nord verso il futuro). La natura selvaggia è padrona incontrastata dell’Alaska e non a caso tutti i simboli dello stato sono legati al mondo animale e vegetale. È spesso ricordata per gli orsi, ma i feroci plantigradi non sono gli unici animali a simboleggiarla. In verità è l’alce il mammifero che rappresenta, dal 1998, il grande stato del nord. Altri animali però sono stati adottati come simboli ufficiali da molti più anni: il salmone reale e la pernice bianca sono rispettivamente il pesce e l’uccello di stato dal 1962 e dal 1955. Dall’83 l’Alaska ha adottato invece la balena artica (più conosciuta come balena della Groenlandia) come mammifero marino dello stato, e dal 1995 ha persino un insetto di stato: la libellula quadrimaculata. Il simbolo più antico dello stato d’Alaska è però un fiore: il non-ti-scordar-di-me, adottato dal 1917. Il motivo? Ha gli stessi colori, azzurro e dorato, della bandiera alaskana.

Dove si trova l’Alaska? Lo stato si trova all’estremo nordoccidentale del continente americano, è separato dagli altri stati americani e confina a est e sudest con il Canada (Yukon e Columbia Britannica). Il territorio è bagnato a nord dal Mar Glaciale Artico (incluso il Mare di Beaufort), a sud dall’Oceano Pacifico (dove si affaccia il Golfo dell’Alaska), a ovest dal Mare dei Ciukci e dal Mare di Bering. Lo stretto di Bering separa per una distanza minima di 83 km la penisola di Seward in Alaska, negli Stati Uniti, dalla Chukchi Peninsula in Russia, regione storica della Siberia. Basta dare un rapido sguardo alla cartina geografica per rendersi conto che l’Alaska è uno stato che copre un territorio tanto vasto quanto isolato all’estremo nord del continente americano. Queste due caratteristiche unite lo rendono uno degli stati più affascinanti, ma al contempo più ardui da visitare d’America. L’Alaska è il più vasto stato degli U.S.A.: si pensi che il Texas, che si piazza al secondo posto, è grande meno della metà. È anche l’unico dei 49 stati continentali a non confinare con nessuno degli altri. L’Alaska confina infatti solo con gli stati canadesi dello Yukon e della Columbia Britannica, essendo per il resto circondata dal mare. La grandezza dello stato, la sua costa frastagliata e le sue innumerevoli isole fanno sì che la costa dell’Alaska sia più lunga di quella di tutti gli altri Stati Uniti messi insieme.

Rispetto ad altri stati, in Alaska le regioni interne non sono ben definite, ma esiste una suddivisione in sei aree principali.

  • Sud est: conosciuto più comunemente come Inside Passage, è la regione che si allunga seguendo la costa verso lo stato di Washington, seppur separata da un tratto di costa canadese. Qui si trovano la capitale Juneau e molte delle città principali, ma nonostante questo la striscia di costa e l’arcipelago antistante sono dominati dalla Tongass National Forest.

  • Centro sud: questa è la parte centrale della costa meridionale. Comprende il Prince William Sound, la penisola di Kenai e tutta la valle del Matanuska-Susitna. Fra gli insediamenti della regione troviamo Anchorage, la città più popolosa dello stato.

  • Sud ovest: racchiude tutta la zona costiera che si sviluppa attorno al delta dello Yukon, fino alla prima parte della penisola dell’Alaska. Anche l’arcipelago Kodiak è incluso in questa regione. È la zona meno abitata della costa meridionale.

  • Isole Aleutine: comprende l’arcipelago, ma anche la seconda parte della penisola dell’Alaska. Le Aleutine rappresentano la propaggine più orientale del continente americano, dato che alcune di esse sfociano nell’emisfero orientale, risultando geograficamente molto più vicine al continente asiatico.

  • Interno: questa regione occupa l’area più vasta dell’Alaska, ma è in buona parte disabitata. L’unica città vera e propria è Fairbanks e i collegamenti sono pochi ed impervi in molte zone. L’interno alaskano offre però molte attrattive naturali, prima fra tutte il Denali National Park.

  • North Slope: con questo nome si indicano le propaggini settentrionali, dove vivono poche persone, per lo più di etnia Inupiat. L’insediamento di Utqiagvik (precedentemente conosciuto come Barrow) è la città più settentrionale degli Stati Uniti. Oggi è un’area importante per l’estrazione del petrolio, ma offre anche attrattive per i visitatori come la Kobuk Valley o l’avventurosa Dalton Highway.

Caratteristiche del territorio

Il territorio alaskano è in gran parte ancora selvaggio ed incontaminato, anche a causa delle impervie condizioni climatiche che non lo rendono facilmente abitabile. Ghiacciai e vulcani, tundra e paludi non agevolano certo lo sviluppo di insediamenti umani. Morfologicamente, lo stato è attraversato da due catene montuose, che lo tagliano da est ad ovest separando rispettivamente la costa meridionale e quella settentrionale dall’ampia area interna. A sud troviamo la Catena dell’Alaska, che dal Canada raggiunge quasi la costa occidentale dello stato. Parallela, ma a nord del Circolo polare artico, c’è la Catena di Brooks.

La Catena dell’Alaska pullula di vette da record, fra cui spicca il monte McKinley: il più alto del Nord America con i suoi 6190m. Da queste altitudini i ghiacci perenni si spostano verso valle e dalla catena montuosa innumerevoli ghiacciai raggiungono il mare. Alcuni ghiacciai hanno dimensioni mastodontiche, come quelli del Wrangell St.Elias National Park o il famoso Columbia Glacier. Anche dove il ghiaccio non è perenne, in inverno gran parte dello stato è ricoperto da un manto di neve. Nemmeno in estate, però, le condizioni sono ottimali. A nord il permafrost non permette la crescita di molta vegetazione diversa dalla tundra. Nel centro-sud del paese invece, le zone pianeggianti sono dominate dall’acqua. In Alaska ci sono oltre 3 milioni di laghi e le vastissime zone paludose sono un ambiente ideale per alci e zanzare, ma non per l’uomo.

Capitale e città principali

Per le caratteristiche sopracitate del territorio, la maggior parte delle città si trova lungo la costa meridionale. La regione del sud-est è quella che conta il maggior numero di città, a partire dalla capitale Juneau. Qui troviamo anche altri fra i centri più rilevanti dello stato, come Sitka, Ketchickan e Skagway. La città più grande dello stato è però Anchorage e si trova nella zona più fertile e mite del paese. Per questo motivo la maggioranza della popolazione alaskana vive qui. Poco distanti troviamo le città del Prince William Sound, Valdez e Cordova, e quelle della Penisola di Kenai: Homer, Seward e Kenai. Nell’interno, l’unica città vera e propria è Fairbanks, mentre tutti gli altri insediamenti sono in verità piccoli villaggi. In totale l’Alaska conta meno di 740.000 abitanti e tenendo conto della sua ampiezza è lo stato meno densamente popolato degli USA e fra i meno abitati al mondo. Considerando inoltre il fatto che buona parte dei cittadini alaskani vive ad Anchorage (circa 300.000) e nelle altre città principali, troviamo zone vastissime completamente disabitate per centinaia e talvolta migliaia di chilometri quadrati. Non è un caso che in Alaska la proprietà privata delle terre sia molto più ridotta rispetto al resto degli U.S.A.: il 65% del territorio alaskano è di proprietà del governo.

Clima

La conformazione del territorio alaskano, unita alla latitudine in cui si trova lo stato, fanno dell’Alaska un luogo con clima decisamente complesso. L’inverno è lungo e rigido in quasi tutto lo stato e in alcune zone l’estate è solo un sogno. Dove i mesi estivi sono ben riconoscibili e il clima è accettabile, la stagione calda è comunque molto più breve rispetto a tutti gli altri stati U.S.A. È ovvio che fra le aree montuose, la zona interna e le coste ci siano notevoli differenze climatiche. Nell’articolo su quando andare in Alaska abbiamo spiegato in maniera dettagliata le caratteristiche meteorologiche delle varie regioni.

Fauna

Uno dei motivi per cui molti turisti si recano in Alaska sono gli animali selvatici, che qui vivono indisturbati in enormi zone protette. I grandi mammiferi come orsi ed alci sono fra le attrattive principali ed è possibile trovarli con facilità. La pratica del bear-watching è molto comune ed esistono innumerevoli tour per avvistare gli orsi in tutta sicurezza nei diversi parchi nazionali. A seconda della zona, è possibile imbattersi in molte altre specie come castori e lontre, caribù e pecore di Dahl, foche e leoni marini. Anche i cetacei sono un pezzo forte della fauna alaskana. Megattere e balene grigie, orche e balene della Groenlandia sono fra i grandi mammiferi marini più comuni in questi mari, ma è possibile avvistare anche capodogli, balenottere azzurre o altre razze di cetacei. Anche in questo caso, i tour in barca per incontrare da vicino i giganti del mare sono moltissimi e variano per tipologia a seconda del porto di partenza. La costa e le isole, in particolare le Aleutine, sono il paradiso dei bird-watcher, ma anche le montagne dell’interno sono casa di tanti volatili. Milioni di uccelli d’ogni tipo nidificano sulle scogliere o sulle isole, nelle paludi o sulle vette montuose. Per scattare foto suggestive a uccelli fra i più disparati, pochi luoghi al mondo sono migliori dell’Alaska. Anche i pesci sono una caratteristica di questo stato, in particolare i salmoni, ma anche halibut e altre razze che fanno del mare e dei fiumi alaskani zone predilette dai pescatori di tutto il mondo, che si recano qui per commercio o pesca sportiva.



Come muoversi in Alaska

Come già detto, il clima e la conformazione del territorio non sono fra i migliori al mondo per la costruzione di insediamenti urbani e relative infrastrutture di collegamento. La rete stradale è molto limitata e collega solo una minima parte dei centri abitati. Lo stesso vale per la ferrovia: una sola linea di circa 750km corre da nord a sud collegando Fairbanks a Seward. Le città che si trovano nella regione dell’Inside Passage, così come i porti che affacciano sulla costa meridionale, sono collegati dai traghetti dell’Alaska Marine Highway System, che fanno del trasporto marittimo un fiore all’occhiello dello stato. Per tutte le zone non raggiungibili con i mezzi sopracitati è indispensabile utilizzare l’aereo: i piccoli aeroplani ad elica e gli idrovolanti collegano la maggior parte delle cittadine alaskane, così come molte zone impervie dei parchi naturali. Anche le slitte trainate da cani non sono un mezzo da sottovalutare: nei mesi invernali, quando le tempeste di neve impediscono ai velivoli di librarsi in aria, alcuni luoghi sono raggiungibili esclusivamente con questo sistema.

Storia

I territori che attualmente costituiscono lo stato dell’Alaska sono stati i primi ad essere abitati nel continente americano. In queste remote terre del nord, da coloro che migliaia di anni fa hanno attraversato lo stretto di Bering, un tempo collegato da un ponte di terra, si sono sviluppati numerosi gruppi etnici.

Il popolo Tlingit è uno dei principali ed occupava l’Alaska sudorientale e parte del Canada. Nel sud-est sono presenti anche gli Haida e gli Tsimshian. L’Alaska centro-meridionale è la terra degli Alutiiq e Sugpiaq, mentre quella occidentale degli Yup’ik. Nelle isole Aleutine troviamo invece il popolo Aleut, che è rimasto fra i più sviluppati in autonomia al giorno d’oggi. Le regioni settentrionali sono invece casa dei Gwich’in (o Athabaskan alaskani) e della popolazione Inupiat. Tutte queste popolazioni native, che per secoli hanno vissuto indisturbate vivendo (a seconda della popolazione) di caccia, pesca o allevamento di caribù, hanno visto la propria routine interrompersi con l’arrivo dei coloni russi. Pare che il primo insediamento russo risalga alla metà del 1600, ma sicuramente la prima testimonianza registrata è quella del 1732, quando la spedizione del cosacco siberiano Shestakov e dell’esploratore bielorusso Pavlutsky raggiunse la costa alaskana con a bordo il geografo Gvozdev che documentò quanto visto.

Vitus Bering, il cartografo danese che dà il nome al tratto di mare che separa l’Alaska dalla Russia, giunse qui nel 1741, mentre era a servizio della marina russa. Fu la sua spedizione, rientrata in patria con la nave carica di preziose pellicce di lontra, a stimolare i commercianti russi a navigare dall’estremo oriente russo verso le isole aleutine e a fondare, nel 1784, il primo insediamento europeo. La fine del XVIII secolo vide entrare in campo anche la Spagna, cui si devono i nomi di alcune località come Cordova e Valdez, ma i maggiori colonizzatori del secolo furono i russi, che eressero Sitka come capitale e il cui retaggio, soprattutto legato alla religione cristiano-ortodossa, permane tutt’oggi. Il 30 marzo 1867 l’Alaska venne venduta dalla Russia agli Stati Uniti per 7,2 milioni di dollari. Si dovette però attendere fino al 18 ottobre 1867 per l’innalzamento formale della bandiera statunitense sul pinnacolo di Fort Sitka. Ci volle infatti del tempo perché gli americani iniziassero davvero a prendere possesso del nuovo stato acquisito. Per il primo decennio Sitka fu l’unica città abitata da coloni americani e solo negli anni ’90 dell’Ottocento partì la corsa all’oro che ha reso celebre questi territori. Nel 1912 l’Alaska fu ufficialmente costituita come territorio organizzato e la capitale divenne Juneau. Si dovette aspettare il 3 gennaio 1959 per la proclamazione dell’Alaska come stato.

Economia

L’economia alaskana si basa principalmente sulle risorse naturali. Fin dai tempi antichi fauna e flora sono state fondamentali per la sussistenza dei nativi, e anche oggi il legname delle sconfinate foreste e il pesce – in particolare il salmone – sono fra i capisaldi dell’economia. I decenni a cavallo fra Ottocento e Novecento hanno visto nell’oro la risorsa principale del paese, affiancato da altri minerali, in particolare il rame. La scoperta del petrolio nel 1968 a Prudhoe Bay ha fatto girare il mirino degli investitori sull’oro nero. Con l’oleodotto transalaskano, completato nel 1977, è partita l’epoca del boom petrolifero portando un notevole incremento della ricchezza alaskana.

Turismo

Il turismo ha iniziato a svilupparsi recentemente, ma l’Alaska sta divenendo gradualmente una meta sempre più ambita. Per questo i servizi rivolti ai visitatori, ancora molto scarsi in alcune zone, stanno crescendo in maniera esponenziale soprattutto nelle località costiere battute dalle crociere, ma anche nelle zone più interne.


Cosa vedere ad Anchorage? Consigli per una visita della più grande città d’Alaska Gennaio 28, 2020 / Andrea Cuminatto

Il 40% della popolazione dell’Alaska vive ad Anchorage e nella sua area metropolitana. Con meno di 300.000 abitanti, sembra un villaggio rispetto alle grandi metropoli statunitensi, ma è la più grande città di uno stato poco popolato e composto soprattutto da piccole cittadine. Se hai già letto il nostro articolo sul clima dell’Alaska, potrai facilmente intuire come mai proprio in quest’area si concentra la gran parte della popolazione: la baia di Anchorage è il luogo con il clima meno rigido di tutto il paese. Anchorage non è il posto più bello dello stato, anzi i locali sono soliti dire “Anchorage è a soli 20 minuti dall’Alaska”, per sottolineare come la grande città abbia davvero poco di quelle selvagge caratteristiche che rendono unico lo stato del nord. Si può dire che un turista che abbia già visitato alcune metropoli nordamericane non si perda niente di particolare evitando questa città, ma ci sono almeno due buoni motivi per recarvisi durante un viaggio in Alaska. Il primo è che, costituendo quasi sempre la prima tappa del viaggio se si arriva in aereo, è il luogo ideale in cui acclimatarsi. Essere catapultati nelle terre selvagge potrebbe disorientare, ma Anchorage – una città dotata di tutti i servizi, ma dove è facile incontrare un alce davanti all’ingresso dell’hotel – è la giusta via di mezzo per trascorrere il primo paio di giorni. Il secondo motivo è che alcune delle principali attrazioni del paese sono raggiungibili in giornata da qui, per cui fare base in città e muoversi ogni giorno verso una destinazione diversa può essere un’idea da tenere in considerazione.Anchorage è servita da due aeroporti: il Merrill Field Airport, situato praticamente in centro città e che offre collegamenti a breve raggio, ed il Ted Stevens Anchorage International Airport, che è il principale aeroporto d’Alaska.

  • Se si atterra al Merrill Field, perché magari si proviene da un’altra città alaskana, per raggiungere il centro è sufficiente prendere il bus n.30, che dall’aeroporto conduce al quartiere centrale di Downtown.

  • Se, com’è più probabile, si atterra al Ted Stevens, per arrivare in centro è necessario prendere il bus n.40. Anche questo aeroporto è comunque attiguo alla città e il bus ci mette meno di mezzora.

L’alternativa è quella di arrivare ad Anchorage in nave. Dal porto al centro non ci sono buoni collegamenti di autobus, ma la distanza è minima. In 20 minuti a piedi si raggiunge Downtown dal porto e in alternativa, vista la breve distanza, il prezzo di un taxi o di uno shuttle non è alto. Per la prenotazione del volo aereo vi segnalo le nostre dritte su come prenotare un volo per gli USA.

Clima e temperature: quando andare?

Se hai già letto il mio articolo su quando andare in Alaska, ti sarai già fatto un’idea sul clima di questo paese. Il vantaggio di Anchorage è che si trova nella zona più mite di tutta l’Alaska. Non è un caso, ovviamente, che proprio qui si sia sviluppata l’unica grande città dello stato. In questa baia ben riparata dalle perturbazioni, cadono solo 425 mm di precipitazioni all’anno (fra pioggia e neve), molto meno rispetto ad altre zone. Inoltre, le temperature non sono mai estreme. In estate le massime giornaliere si aggirano sui 18/20° e le minime sui 10/12°. In inverno, invece, si hanno in media massime sui -2/-5° e minime attorno ai -10/-13°. Non si può dire di essere ai tropici, ma si parla di temperature decisamente superiori alla media alaskana. Lo stesso vale per il mare, che non ha mai temperature così basse da congelare, come accade invece lungo la costa in altre aree dello stato. Le giornate primaverili ed estive sono molto lunghe e nei mesi di maggio, giugno e luglio si verifica il particolare fenomeno delle notti bianche.

Come muoversi

Nonostante sia la più grande città dello stato, Anchorage è abbastanza piccola in termini assoluti. Per visitare il centro, i piedi sono il mezzo migliore da utilizzare. Se però si devono trasportare bagagli, spostarsi da un capo all’altro della città o magari muoversi durante la stagione fredda quando le temperature sono sotto zero, può non essere piacevole camminare in strada. In tutti questi casi sopperisce un ottimo servizio di autobus, chiamato People Mover. Il prezzo di ogni corsa è di 2$, ma se si prevede di utilizzare più volte il bus durante il giorno, conviene decisamente acquistare il biglietto giornaliero al prezzo di 5$. A questa pagina è possibile consultare la mappa delle linee di autobus e seguire in tempo reale gli spostamenti dei bus di ogni linea. Il servizio AnchorRIDES offre invece la possibilità di movimento su misura a persone con disabilità. È una metropoli ma non ha i grattacieli di Chicago, affaccia su una baia ma non ha il fascino romantico di San Francisco. Allora ci chiediamo: cosa c’è da vedere ad Anchorage? Un centro piccolo ma vivace, musei e gallerie d’arte, percorsi ciclo-pedonali nel verde sono alcuni esempi, ma soprattutto: in quale altra città al mondo è possibile avvistare le balene dalla terraferma?

Trascorrere un paio di giorni qui vi permetterà di capire meglio lo stile di vita degli alaskani e di conoscerne facilmente qualcuno nei numerosi locali che animano il centro, chiedendo consigli e indicazioni sulle migliori escursioni da fare nei dintorni, oppure sfruttando l’offerta museale della città per approfondire la storia locale.

Un giro nel centro storico

Il quartiere Downtown, quello più storico, è molto piccolo e si gira comodamente a piedi. Perdersi è veramente impossibile: la struttura rettangolare è divisa in strade numerate in maniera progressiva da nord a sud e con lettere da est ad ovest. La strada antistante la stazione ferroviaria è la W 1st Avenue e ogni strada parallela si chiama progressivamente W 2nd Avenue, W 3rd Avenue, e così via. Le vie perpendicolari si chiamano in ordine A street, B street, ecc. spostandosi verso ovest a partire dal grande viadotto ben identificabile che conduce all’area industriale del porto.Il punto di partenza ideale per una passeggiata in centro è l’ufficio informazioni turistiche, situato all’incrocio fra la W 4th Avenue ed F street. La struttura, una casetta di tronchi con il tetto coperto d’erba, è ben identificabile in mezzo ai grandi palazzi che la circondano. Qui è possibile prendere una mappa della città, se non la si possiede, e avere informazioni dettagliate sui tour disponibili. Ti suggerisco un giro molto semplice per fare una passeggiata abbastanza completa del quartiere.La prima tappa che consiglio è l’Eisenhower Statehood Monument: il monumento che celebra l’ammissione dell’Alaska agli U.S.A., che si trova a soli 5 minuti a piedi. Lasciandoti l’ufficio turistico alle spalle, percorri F Street per due isolati, girando a destra nella W 2nd Avenue. Oltre al monumento, di per sé significativo per la storia che racconta, da qui si gode di una bella vista sul lato nord della città e sulla baia.

  • Da qui imbocca E street per tornare verso la W 4th Avenue e girare qui verso sinistra. All’incrocio con D street, davanti all’iconico Wendler Building, si trova la statua di Balto, il cane più famoso d’Alaska, che con la sua muta portò nel 1925 a Nome l’antitossina necessaria a debellare l’epidemia di difterite.

  • Pochi metri più avanti, sul lato opposto della strada, trovi il 4th Avenue Market Place: uno dei luoghi ideali per comprare qualcosa da mangiare al volo.

  • Imboccando D Street e girando poi a destra nella W 5th Avenue, in due minuti arriverai al cuore della città: Town Square Park, la piazza principale di Anchorage.

  • Riprendendo il cammino sulla W 5th Avenue, basta percorrere un altro isolato fino all’incrocio con G Street per trovare l’inizio della Planet Walk. Questa installazione rappresenta il sistema solare a partire da una semisfera gialla che emerge dal manto stradale e che indica il Sole. I vari pianeti sono posti alla distanza proporzionale dalla stella e si possono trovare quindi in varie zone della città.

  • G Street in 6-7 minuti ti condurrà al centro del Delaney Park: uno dei parchi principali della città, che taglia trasversalmente il centro di Anchorage per molti isolati. D’estate è animato da numerose attività all’aperto. Se arrivi, come suggerito, da G Street, gira prima verso sinistra fino a raggiungere la vecchia locomotiva a vapore della Alaska Railways. Da qui torna indietro e percorri il parco nella direzione opposta, verso la baia. Incontrerai il monumento ai soldati della Seconda Guerra Mondiale, quello a Martin Luther King e quello a Papa Giovanni Paolo II. Poco oltre, un interessante piccolo roseto, molto bello durante i mesi estivi.

  • Percorso il parco fino in fondo sarai quasi alla costa. Fatto l’ultimo isolato, potrai girare a destra sulla Stolt Lane e seguire la strada fino al piccolo Nulbay Park e al suo curioso monumento alle balene.

  • Mantenendosi lungo la costa è facile raggiungere, in pochi minuti, l’Eldberry Park, da cui si ha un’ottima vista della baia di Anchorage e delle montagne in lontananza. Qui si trova anche la Oscar Anderson House: la casa più antica della città, risalente al 1915 (oggi casa-museo) che espone oggetti personali della famiglia che la abitava.

  • Imbocca la W 5th Avenue verso il centro e svolta a sinistra in L Street per raggiungere in pochi minuti un altro interessante punto panoramico, il Resolution Park, dove si trova la statua del capitano Cook.

  • Proseguendo sulla W 3rd Avenue, quando si raggiunge il quartiere racchiuso fra Christensen street ed F Street, è possibile vedere altre case storiche in legno ben conservate.

Se si decide di trascorrere in città almeno un paio di giorni, può valere la pena visitare qualche museo per approfondire la storia locale o scoprire qualcosa di più sull’arte che l’Alaska può offrire. Ecco i principali musei e gallerie di Anchorage.

  • Anchorage Museum: secondo museo statale dopo quello ufficiale di Juneau, è uno dei migliori posti in Alaska per farsi una cultura su arte e storia del paese. Dal 2009 è stato anche ampliato con un planetario, un centro di studi artici e l’interessante Imaginarium: una vecchia attrazione che un tempo era in centro città e che offre per i bambini attrazioni scientifiche interattive. Aurora boreale, vulcani e altre caratteristiche naturali dell’ecosistema alaskano sono punti cruciali nel museo. (Indirizzo: 1625, C street).

  • Alaska Heritage Museum al Wells Fargo: è una grandissima collezione di manufatti indigeni e di opere di maestri locali. (Indirizzo: 301 W Northern lights Boulevard).

  • Alaska Aviation Heritage Museum: una collezione di 27 aeroplani, alcuni dei quali molto rari. Da una piattaforma d’osservazione del museo, si vede dall’alto la base degli idrovolanti sul Lake Hood. (Indirizzo: 4721 Aircraft Dr).

  • Stephan Fine Arts Gallery: è un museo che raccoglie soprattutto dipinti di soggetti alaskani e fotografie, oltre ai ritratti d’orsi di Thomas Mangelsen. (Indirizzo: 939, W 5th Avenue).

  • Aurora Fine Art Gallery: una galleria particolare, che mescola arte tradizionale e contemporanea. Particolare il design totemico delle opere di Marilyn Kaminsky Miller. (Indirizzo: 737, W 5th Avenue).Ogni primo venerdì del mese potrai partecipare al cosiddetto First Friday Art Walk: dalle 17.30 alle 19.30 decine di gallerie, negozi e ristoranti offrono cibo, bevande e musica dal vivo, oltre a presentazioni di nuove opere ed artisti. Se capiti in uno di questi giorni, guardati intorno, potresti trovare delle belle sorprese!

Anche una grande città come Anchorage, trovandosi in Alaska, non manca di aree verdi in cui passeggiare o andare in bicicletta per godersi la natura a due passi dai servizi della città. Uno dei luoghi più interessanti in questo senso è l’Alaska Botanical Garden, un giardino botanico che propone una grande quantità di specie endemiche. Da qui si diramano anche sentieri che costeggiano torrenti nei quali d’estate arrivano i salmoni a deporre le uova. All’estremità occidentale della città, a sud dell’aeroporto, si apre il Kincaid Park. Pur essendo attaccato alla metropoli, è un luogo in cui è possibile vedere senza difficoltà alci ed altri animali selvatici. Dalla costa, non è impossibile avvistare le balene che vengono a nutrirsi nella baia.Il Kincaid Park è raggiungibile dal centro storico percorrendo il Tony Knowles Coastal Trail. Questo percorso ciclopedonale di 17 km costeggia tutto il promontorio a sud-ovest della città, offrendo stupendi panorami sul mare.

Le escursioni in giornata da Anchorage

Anchorage non è una città vicina alla natura selvaggia, ma una città ‘nella’ natura selvaggia. Per questo, può essere utilizzata come base per fare diverse escursioni giornaliere. Qui alcuni esempi di gite a un tiro di schioppo dal centro cittadino.Alaska Native Heritage Center ed Eklutna Historical Park. Nella periferia nord della città si trova l’Alaska Native Heritage Center, il luogo ideale per comprendere la storia delle popolazioni native. Se si ha un’auto, guidando per un’altra mezzora lungo la Glenn Highway, si raggiunge il villaggio di Eklutna, al cui fianco sorge l’Eklutna Historical Park: un posto in cui la cultura dei nativi si mescola con quella russa ortodossa. La cosa più particolare sono 80 case per gli spiriti, tutte colorate. Poco prima di Eklutna, facilmente raggiungibili dalla strada, si trovano le suggestive cascate Thunder Bird Falls.

  • Chugach State Park. Stando nei dintorni della città, una gita interessante la si può fare nel Chugach State Park, attiguo alla periferia orientale di Anchorage. Vi si arriva facilmente ed offre numerose attività all’aperto, a seconda della stagione: dallo sci alla pesca, dalla bici alla raccolta dei mirtilli. La zona montuosa del parco offre percorsi selvaggi ed inesplorati, mentre la zona più vicina alla città è meta di attività familiari. Nonostante sia alle porte della città, è l’habitat di alci ed orsi, lupi e linci, ermellini e castori: insomma, qualsiasi animale si possa trovare in queste terre. Un punto facile da raggiungere (a poco più di mezzora in auto da Anchorage) è la Artic Valley. Guida verso nord sulla Glenn Highway fino a prendere lo svincolo per la Artic Valley Road. Questa strada ti condurrà in inverno alle stazioni sciistiche, in estate ad una valle ricca di mirtilli e di sentieri ideali per gli amanti del trekking. Un’alternativa un po’ più lontana, ma decisamente meritevole d’interesse, è l’Eagle River Nature Center. Situato nella valle dell’omonimo fiume, nella zona nord del parco, è un centro educativo dove poter imparare molto sul territorio alaskano e dal quale partono numerosi sentieri escursionistici.

  • Baia di Turnagain. Il grande territorio del Chugach State Park affaccia a sud sulla baia di Turnagain: il nome significa proprio quello che dice ed è stato dato a questo luogo perché il capitano James Cook, arrivato qui con l’illusione di trovare un passaggio, dovette fare dietrofront. Percorrendo la Seward Highway, si costeggiano le paludi dove pascolano gli alci e si possono raggiungere alcuni dei luoghi migliori per avvistare gli stormi di uccelli acquatici. Il più celebre è il Potter Marsh, e si trova a soli 20 minuti di guida dal centro di Anchorage.

Dove dormire ad Anchorage

Anchorage non è grandissima ed è molto probabile che sarai qui solo di passaggio per poi recarti alla ricerca delle vere attrazioni dell’Alaska, quindi si può dire che un quartiere vale l’altro. È però importante prendere in considerazione se hai un’auto a noleggio o se ti muovi con i mezzi pubblici. Nel secondo caso, ti consiglio di cercare l’hotel nel quartiere di Downtown, o comunque in tutto quel settore di città racchiuso fra la stazione e la W 15th Avenue. Qui la rete di autobus è capillare, avrai la stazione a portata di mano per muoverti in treno verso altre località, e facile accesso da e per l’aeroporto. Se cerchi un hotel di alto livello, il primo suggerimento è il Captain Cook Hotel (939 West 5th Avenue), un vecchio caposaldo della città, abbastanza grande da occupare un intero isolato. L’omaggio al celebre navigatore non sta solo nel nome: le stanze sono arredate a tema nautico.Un altro albergo particolare è l’Historic Anchorage Hotel (330 E Street, Anchorage), dove visse per due anni il più famoso pittore d’Alaska, Sydney Laurence, che qui produsse anche molti dei suoi capolavori. In questo stesso hotel trascorsero le ultime due notti della propria vita (prima di un indicente aereo) il pioniere dell’aviazione Wiley Post e il comico Will Rogers.Per gli amanti della natura, ma fuori dal centro, c’è il Copper Whale Inn (440 L Street, Anchorage). Il nome non è casuale: posto su una collina, ha dei binocoli sul davanzale per poter osservare le balene nel mare antistante.


Fairbanks: visita alla città dell’Aurora Boreale Febbraio 8, 2022 / Andrea Cuminatto

Nonostante abbia poco più di 30mila abitanti, Fairbanks è la seconda città più grande d’Alaska. La sua importanza deriva però soprattutto dall’essere l’unico centro abitato definibile come città nel centro-nord dello stato. Si potrebbe pensare che un borgo di queste dimensioni posto nella zona meno abitata di uno degli stati meno popolati del mondo abbia poco da offrire a un visitatore esterno: non è così. Fairbanks è una delle mete imperdibili in un viaggio in Alaska! Il motivo principale è probabilmente che Fairbanks è la migliore località per vedere l’aurora boreale in tutto il continente americano. Questo intrigante fenomeno atmosferico è tipico delle gelide notti invernali, ma anche nei mesi più caldi può avere senso recarsi qui. È l’oro il motivo per cui abbiamo oggi questo importante insediamento urbano nel bel mezzo della pianura alaskana. La fondazione della città risale al 1901, quando E. T. Barnette, nel tentativo di mettere le basi di una stazione commerciale sulla grande via di collegamento costituita dal corso del fiume Tenana, rimase bloccato con il suo piroscafo. Non avendo alternative pose la prima pietra della città dove era rimasto intrappolato: sulla riva del fiume Chena. La successiva scoperta dell’oro nei dintorni fece sì che il villaggio, nato per caso, si trasformasse nell’attuale cittadina.Come gran parte delle città alaskane, il mezzo più rapido per raggiungere Fairbanks è l’aereo. Non ci sono voli diretti dall’Europa, ma è possibile raggiungere l’aeroporto di Fairbanks con uno scalo in U.S.A. o Canada. Dagli altri principali aeroporti alaskani, come quello di Anchorage o di Juneau, ci sono regolari voli interni.Gran parte dei visitatori sceglie però di raggiungere Fairbanks via terra. In questo caso, le opzioni sono due. La ferrovia collega Fairbanks con Anchorage e il treno è quindi un ottimo mezzo per raggiungere la città in maniera semplice e diretta. I convogli dell’Alaska Railway permettono anche di godere di panorami spettacolari in tutta sicurezza. L’alternativa è quella di noleggiare un’auto e sfruttare la rete stradale che attraversa i territori interni del paese.

Clima e temperature

Se ti sei già informato sul clima dell’Alaska saprai che la pianura in cui sorge Fairbanks, racchiusa fra le due catene montuose del paese, è quella con il clima più continentale di tutto lo stato. Questo significa che l’escursione termica fra estate e inverno è notevole. Rispetto ad altre zone del paese è anche un’area relativamente asciutta, con circa 300mm di precipitazioni annue. Luglio ed agosto sono i mesi più piovosi, seguiti da giugno e settembre. A Fairbanks, nonostante la latitudine, si superano i 20° nelle giornate estive: le massime fra giugno e luglio sono in media di 22-23°, con picchi saltuari superiori ai 25°. Le minime notturne, però, negli stessi mesi si aggirano sui 10°. Le mezze stagioni (maggio ed agosto-settembre) sono fredde ma accettabili e il termometro scende poche volte sotto lo zero anche di notte. Il lungo inverno è freddissimo. Già ad ottobre le massime sono attorno allo zero e le minime vicine ai -10°. A novembre la temperatura si abbassa di circa 15° rispetto al mese precedente e resta perennemente sotto allo zero fino a marzo. Il mese più freddo è gennaio, con in media una massima di -17° e una minima di -27°. Nonostante la rigidità del clima, prendi in considerazione di visitare Fairbanks in qualsiasi stagione. A differenza di altre località alaskane, infatti, questa città offre interessanti alternative sia per l’estate che per l’inverno.

Le attrazioni in città

Come accennavo, la frequente possibilità di alzare gli occhi al cielo e incantarsi davanti ad un’aurora boreale è uno dei motivi principali per cui chi si reca in Alaska inserisce Fairbanks fra le tappe del proprio itinerario. La città, tuttavia, offre anche altri buoni motivi per essere visitata.

I musei di Fairbanks

Anche se piccola, Fairbanks propone ai suoi ospiti alcuni di musei interessanti, che meritano una visita.

Fairbanks Ice Museum

È forse il museo più famoso d’Alaska, essendo quasi unico nel suo genere a livello mondiale. Con sale espositive mantenute anche in estate a -7°, contiene opere d’arte fatte di ghiaccio, che non lasciano indifferenti. Oltre ad ammirare le sculture, i visitatori potranno assistere ad una dimostrazione d’intaglio del ghiaccio, bere un drink servito in bicchieri di ghiaccio all’Ice-bar e scivolare sul Big slide: un lungo scivolo fatto, ovviamente, di ghiaccio. I più freddolosi possono invece ammirare le opere da un’apposita sala riscaldata. Nel museo viene anche proiettato un video che mostra gli artisti al lavoro e vi si svolgono spettacoli sull’aurora boreale. Il museo si trova in 500 2nd Avenue e l’ingresso costa 15$ (il ridotto per i bambini 6-14 anni è di 10$). Tutte le info aggiornate sono reperibili sul sito ufficiale.

Un evento eccezionale

Ogni anno a marzo la città ospita i campionati mondiali di scultura su ghiaccio, dove vengono ad esibirsi artisti da tutto il mondo. Alcune delle opere realizzate sono davvero colossali: negli ultimi anni sono state fatte statue di ghiaccio alte 6 metri!

Sul sito ufficiale puoi vedere le immagini di alcune delle opere più belle realizzate, oltre al calendario dell’evento dell’anno in corso.

Morris Thompson Cultural and Visitors Center

Recati qui se stai cercando un approfondimento sui popoli che nei secoli hanno abitato le terre d’Alaska. Oltre all’area museale stabile, qui vengono ospitate mostre di vario genere e vi si trovano un teatro ed un laboratorio artigiano. Il centro si trova in 101 Dunkel Street. Tutte le info aggiornate sono disponibili sul sito ufficiale.

Creamer’s Field Migratory Waterfowl Refuge

A pochi passi dalle case del centro storico, 809 ettari del suolo cittadino di Fairbanks sono dedicati ad un luogo che mai si penserebbe di trovare in città. Quest’area verde è la tappa prediletta di anatre, oche, cigni ed altri uccelli migratori che, in primavera ed autunno, sostano qui e possono essere ammirati da apposite piattaforme, con i cannocchiali offerti dal centro visitatori o passeggiando nei sentieri. Sul sito dell’associazione degli ‘Amici del Creamer’s Field’, è possibile verificare quando vengono organizzate attività specifiche cui poter prendere parte.


Attività e musei dell’Università dell’Alaska

La sede di Fairbanks della University of Alaska non limita l’accesso ai propri studenti, ma offre alcune attrazioni pubbliche, di grande interesse per i visitatori esterni.

  • Il Museo del Nord è un’avveniristica struttura che accoglie la principale collezione riguardante il territorio alaskano. L’ingresso è sorvegliato da Otto, un grizzly imbalsamato alto 2,7 m, dietro al quale si aprono i cinque percorsi museali che parlano della natura e delle culture che si sono evolute nelle fredde terre del nord. Fra le sale più suggestive, la ‘Rose Berry Alaska Art Gallery’, costruita in modo da far sentire il visitatore come dentro ad un ghiacciaio. Il museo si trova in 1962 Yukon Drive e l’ingresso costa 14$ (il ridotto per i bambini 5-14 anni è di 8$). Tutte le info aggiornate sono disponibili sul sito ufficiale.

  • Il Georgeson Botanical Garden è il giardino botanico più settentrionale al mondo: già questo dato dovrebbe destare interesse negli appassionati di flora. Il momento migliore per visitarlo è l’estate inoltrata, quando l’effetto delle 21 ore di sole al giorno si fa notevolmente sentire sugli ortaggi, che raggiungono dimensioni record. Da metà luglio in poi ci si trova a passeggiare fra barbabietole di 14kg, cavoli di 36kg e altre verdure con misure decisamente fuori dal comune. L’orto botanico si trova in 117 W. Tanana Dr. ed è aperto solo dal Memorial Day (ultimo lunedì di maggio) al Labor Day (primo lunedì di settembre). Il biglietto è un’offerta suggerita di 5$. Tutte le info aggiornate sono disponibili sul sito ufficiale.

  • L’istituto di geofisica, durante l’estate, propone la visita guidata di tre laboratori: l’Alaska Earthquake Information Center, l’Alaska Satellite Facility e l’Alaska Volcano Observatory. Solitamente i tour si svolgono di mercoledì, alternandosi di settimana in settimana. L’istituto si trova in 903 Koyukuk Dr. e puoi consultare il sito ufficiale per sapere se e quando si svolgono le visite.

  • La Large Animal Research Station (LARS) è uno dei luoghi più interessanti che puoi visitare a Fairbanks, soprattutto se sei appassionato di animali. Qui vengono studiati i grandi mammiferi, in particolare buoi muschiati, renne e caribù. Questi ultimi due animali, quasi uguali fra loro, sono le due versioni (europea ed americana) della stessa specie. Il LARS è aperto dal 28 maggio al 2 settembre e l’ingresso costa 9$ (6$ per gli studenti). Tutte le info aggiornate sono disponibili sul sito ufficiale.

Giro su una slitta trainata dai cani

Gran parte del territorio alaskano è difficile, o impossibile, da attraversare in auto durante l’inverno. Per questo motivo uno dei mezzi di trasporto più utilizzati dagli abitanti è la slitta trainata da cani. Gli husky siberiani sono la razza predominante in questo tipo di attività ed è facile trovare in tutte le città d’Alaska un tour, più o meno lungo, a bordo di una slitta. In estate, per mancanza di neve, molti allevatori mettono le ruote alle slitte per offrire ai turisti un’opportunità, che seppure sia meno suggestiva rispetto a scivolare sulla neve candida, è pur sempre un’interessante occasione di stringere un rapporto con questi straordinari animali. L’esperienza migliore è quella che permette di addentrarsi nei boschi innevati con la slitta e magari trascorrere una notte in tenda, ma anche brevi tour nei dintorni della città permettono di stampare una grande emozione nei ricordi di un viaggio in Alaska. Fairbanks è una delle città migliori in cui cercare uno di questi tour.


Delle altre cose da scoprire in Alaska ne parleremo un'altra volta...


Fonte: https://www.viaggi-usa.it/



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