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  • Immagine del redattoreAle Torrini

Fiore "Nazionale" Giapponese

When you like a flower, you just pluck it. But when you love a flower, you water it daily.

Quando ti piace un fiore, semplicemente lo cogli... Ma quando ami un fiore, lo annaffi tutti i giorni.

(Buddha)

Ci sono due fiori che sono considerati "nazionali" in Giappone: il crisantemo (kiku 菊 ) e il fiore di ciliegio.

Il primo perché è il simbolo della casa imperiale, presente sul sigillo della casa imperiale, il secondo perché segna , con la fioritura, l`inizio della primavera, della scuola e di tutto "l'anno lavorativo" in Giappone.

Simboleggia anche la giovinezza, il coraggio ed altre cose. Non esiste un fiore nazionale ufficiale del Giappone, ma il fiore nazionale non ufficiale del Giappone è il crisantemo. Il crisantemo, che viene comunemente chiamato fiore di ciliegio, è da tempo riconosciuto come il simbolo della famiglia imperiale giapponese. Si dice che la scoperta e la coltivazione di questo fiore risalga alla Cina del XV secolo. Con più di 40 specie, il crisantemo può essere trovato in tutta l'Asia e nell'Europa nordorientale. Il fiore di ciliegio è meglio descritto come avere foglie alternate collocate in foglioline con bordi lisci e dentati. La parte superiore del fiore è ricoperta di filastrili con semplici file di fioretti rossi, bianchi o gialli.

L'emblema del Giappone (日本の国章 Nippon no Kokushō, Nihon no Kokushō?) è un mon utilizzato dalla famiglia imperiale del Giappone. Sotto la costituzione Meiji, a nessuno era concesso utilizzare l'emblema, eccezione fatta per l'imperatore del Giappone. L'emblema è costituito da un crisantemo stilizzato di 16 petali di colore dorato, accompagnati per 16 altri petali posteriori dello stesso colore. Il primo ad utilizzare tale emblema fu l'imperatore Go-Toba (1180 - 1239). Altre versioni dell'emblema sono un crisantemo stilizzato di 14 petali (per gli altri membri della famiglia imperiale del Giappone) e un crisantemo stilizzato di 16 petali senza i petali posteriori (per gli uffici del governo del Giappone). Riprendendo una tradizione storica risalente a Nichiren, ripresa dopo il periodo Meiji, l'emblema è riportato anche sulle vesti liturgiche dei monaci buddhisti della Nichiren-shū in tutto il mondo.




Significato del Crisantemo

Anticamente e tradizionalmente, in tutto il mondo, il Crisantemo è simbolo di gioia, festa, vitalità; questi splendidi fiori vengono utilizzati in gran parte dell’Asia per i matrimoni e per le celebrazioni più importanti; in gran parte dell’Europa centrale sono tra i fiori più regalati, e assumono i significati delle rose.

Quindi se siete in Inghilterra e vi donano un mazzo di crisantemi rossi, considerate il dono come una dichiarazione d’amore. Esistono centinaia di varietà di crisantemo, la facilità di ibridazione di questa pianta, e il significato che riveste, lo ha reso uno dei fiori più coltivati per produrre mazzi e bouquet. Esistono crisantemi di tutti i colori e di tutte le taglie; con petali enormi e carnosi, o sottili e lineari; a pompon, piatti, a margherita. In effetti in Italia il significato di gioia e festività è rimasto ad un solo crisantemo: la margherita. Per preparare bouquet gioiosi e mazzi benauguranti si utilizza infatti la pratolina, o le grandi margherite coltivate, ovviamente bianche, con disco centrale dorato. Per quanto riguarda tutti gli altri crisantemi, purtroppo hanno avuto la “sfortuna” di sbocciare in ottobre e novembre, e vengono quindi da decenni utilizzati per la festività dei morti. Questa usanza di utilizzare i crisantemi per ornare le tombe dei cari defunti ha reso il significato di questi fiori (ma solo in Italia) decisamente funesto e poco allegro, rendendoli poco utilizzati in mazzi e bouquet. Peccato, perché si tratta di fiori bellissimi. Siamo così abituati a vedere i crisantemi nei cimiteri, che persino l’odore del fogliame di queste piante ci ricorda i defunti.




Fiore di ciliegio

Il fiore di ciliegio, delicato e fragile, ma allo stesso tempo tenace nella sua perfezione, rappresenta la bellezza e la caducità degli uomini al mondo. Il ciclo vitale del fiore di ciliegio è dunque quello delle persone stesse: si nasce, si vive nello splendore e poi si lascia l'albero per morire e riconciliarsi pacificamente con il suolo, ossia il luogo da cui proveniamo. Il fiore di ciliegio, o “sakura” nella lingua giapponese, richiama nella sua simbologia l'intera filosofia giapponese legata alla cultura della pazienza, del rispetto della natura e della pace interiore. L'Hanami non è infatti una celebrazione dai toni tristi (vista appunto l'osservazione della caduta dei fiori), ma un momento di grande festa per i giapponesi. Questi ne approfittano infatti per fare dei pic-nic con amici e parenti sedendosi sotto gli alberi di ciliegio e stendendo sotto di essi una coperta di plastica azzurra, volta a raccogliere i fiori caduti. Aprile è infatti un momento molto importante soprattutto per i giovani, perché la fine della scuola simboleggia per molti l'entrata nel mondo adulto, quindi l'inizio di una nuova vita. Nella cultura tradizionale giapponese il fiore di ciliegio occupa un posto d’onore, tanto da essere divenuto fiore nazionale. Si narra che il colore dei fiori del ciliegio in origine fosse candido ma che, a seguito dell’ordine di un imperatore, di far seppellire i samurai caduti in battaglia sotto gli alberi di ciliegio, i petali divennero rosa, per aver assorbito il sangue di quei nobili guerrieri. In Giappone l’immagine dei fiori di ciliegio è molto diffusa, in campo culturale e negli oggetti quotidiani (kimono, arredamento, suppellettili, cancelleria). I fiori vengono anche essiccati per essere preparati in tisane calde, per le occasioni speciali. Ovviamente i giardini giapponesi abbondano di questi fiori meravigliosi e magici.




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