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  • Immagine del redattoreAle Torrini

In giro per il mondo...

A volte basta un po di fantasia, destrezza, inventiva e non so che altro, per viaggiare nel mondo, stando fermi...

Oggi siamo a : Jeonju (Corea del Sud)


Jeonju (Jeonju-si; 전주시; 全州市), è il capoluogo della provincia sudcoreana del Jeolla Settentrionale.

Jeonju è infatti una città-gioiellino, di quelle che non smettono mai di stupire, grazie al loro carattere pittoresco. Pensate che dovevo trascorrerci 24h e invece, una volta lì, mi sono accorta che valeva la pena restare di più e così ho fatto. Il mio intento, con questo post, è quello di darvi 10 buone ragioni per segnare Jeonju (e più in generale la Corea del Sud, che mi pare sia un po’ sottovalutata come meta turistica) nella vostra lista dei desideri, sì, quella che avete appeso sul frigorifero o più probabilmente non avete neanche scritto, perché non c’è pericolo che vi dimentichiate dei luoghi che volete assolutamente vedere. Lo so, è un obiettivo un po’ ambizioso, ma ci provo lo stesso! Non so cosa vi viene in mente se vi dico Oriente, ma a me da sempre questa parola, tra le altre cose, fa pensare – come ho già detto mille volte – a quelle abitazioni tradizionali dal tetto a spiovente ma leggermente arcuato.

In Corea del Sud, di hanok – questo è il loro nome – se ne vedono ancora parecchi e molte città ne conservano addirittura interi quartieri. A Jeonju troverete ben 800 hanok, disposti a formare un area davvero scenografica, che credo non abbia eguali né a Seoul né a Gjeongju (di cui invece potete leggere qui) o altrove nel Paese! Personalmente sono davvero affascinata dall’architettura dei cosiddetti Hanok Village. Devo ammettere, tuttavia, che parte del loro fascino deriva dai cortili e dai giardini che circondano le abitazioni. Ho apprezzato molto il fatto che spesso fosse possibile spingersi all’interno di questi ultimi e curiosare un po’: magnifici i fiori, i cachi e le zucche, tipicamente autunnali, lì a dare un tocco di colore. E poi gli Jangodokdae, i contenitori usati un tempo per conservare i cibi fermentati – di importanza primaria nella cucina coreana – anche loro lì, forse a ricordare la tradizione culinaria locale. Il bello di Jeonju sta nel fatto che non ci sono must, ovvero tutto ciò che non so bene per quale ragione spesso ci si sente in obbligo di vedere/fare in un determinato luogo, forse perché indicato sulle guide di viaggio, forse perché citato in post come questo. A Jeonju semplicemente si passeggia, tra vicoli e stradine, senza una meta precisa. E vi garantisco che non ci si annoia affatto: la cittadina infatti, come vi ho già detto, continua a stupire, ogni volta che si gira l’angolo. Capite bene, a questo punto, che Jeonju è particolarmente fotogenica e che gli appassionati di fotografia hanno di che sbizzarrirsi! Panorami e dettagli su cui concentrarsi si sprecano! Mi raccomando, quindi, preparate la vostra attrezzatura! Ebbene sì, dormire in un Hanok non solo è possibile, ma è un esperienza che non dovete perdervi per nessun motivo! Mi rendo conto che chi viaggia con un budget contenuto, come me, può avere qualche difficoltà a trovare una sistemazione a misura delle proprie tasche nel centro storico di Jeonju. Il mio consiglio, se non potete, è quello di rimandare l’esperienza a Gyeongju, altra cittadina che non potete escludere dal vostro itinerario in Corea del Sud: a questo proposito vi segnalo una guest house – la Homo Nomads – allestita in una casa tradizionale, che offre anche la possibilità di dormire in camere condivise. Una cosa che proprio non mi aspettavo prima di partire è quella di trovare per strada tante ragazze che indossavano abiti – per così dire – tradizionali! Spesso in gruppo, se vanno in giro di tutto punto (non badate però al fatto che portano scarpe da ginnastica!), avvolte da quelle vesti ampie e variopinte. Come si dice? Paese che vai, moda che trovi? E quanto amano mettersi in posa! Carinissime e divertenti! La cucina coreana, tra quelle asiatiche che ho avuto modo di provare, è quella più… direi, spettacolare! Il mio pensiero va immediatamente al Bibimbap, piatto simbolo della tradizione culinaria del Paese e di Jeonju in particolare, ma potrei citarvi altre pietanze che vi lascerebbero senza parole, come il Dakgalbi, anche questo per come viene servito, ma soprattutto per quanto è piccante! In ogni caso, a Jeonju, non perdetevi appunto il Bibimbap, un piatto a base di riso, carne, uova, verdure, condito con una salsa spicy, il tutto servito in almeno una decina di ciotoline! E poi non mancate lo street food! Avrete l’imbarazzo della scelta, a partire dai ravioli cotti al vapore fino ad arrivare ai calamari giganti impanati e fritti! Se volete approfondire il discorso culinario e capire fino in fondo cosa mangiano i coreani, non potete perdervi un giro in uno dei diversi mercati che si tengono a Jeonju. Tanta verdura, tanta frutta, pesce e anche qualche insetto, che non immaginavo proprio rientrasse nella dieta locale! E poi ho notato una cosa strana: i venditori nelle loro baracchine di al massimo un metro per due, hanno quasi tutti un televisore! Non vorranno perdersi neanche una puntata dei più noti korean drama? Il centro di Jeonju è pieno di botteghe e di artigiani al lavoro! Una cosa che mi piace molto è assistere al processo di produzione di oggetti di artigianato piuttosto che alla preparazione di pietanze del posto. A Jeonju mi sono fermata qua e là: tanto per fare un esempio, anche in un negozietto che vende biscotti che richiamano la forma delle tegole dei tetti della città! Semmai vi stancaste del Hanok Village di Jeonju, sappiate che poco fuori, a meno di un chilometro dal centro, si trova quello che viene definito Jaman Murales Village, un quartiere coloratissimo entro il cui perimetro le facciate delle case presentano dei bellissimi murales. Secondo me vale proprio la pena vederlo!

Fonte: https://mywayaroundtheworld.it


Per camminare e riflettere:

- La Porta di Jeonju Pungnammun, il simbolo di Jeonju era originariamente la Porta Sud delle 4 porte di Jeonju Buseong che fu costruita da Choi Yu-Gyeong, il governatore di Jeolla, durante il primo anno del re Gongyang di Goryeo (1389 dC). Il suo stile architettonico è la forma della torre del cancello della tarda dinastia Joseon ed è relativa ben conservato. Nel 1905, le 3 porte tra le 4 porte di Jeonju Buseong furono rimosse con la forza contemporaneamente dal Joseon Residency-General eccetto Pungnammun Gate.

- "La chiesa cattolica di Jeondong all'ingresso del villaggio di Hanok è semplice e ordinata. La chiesa cattolica di Jeondong è stata eretta nello stesso luogo della Porta di Pungnammun, dove furono Yun Ji-Chung e Kwon Sang-Yeon, i primi martiri della Chiesa cattolica coreana giustiziato al momento della persecuzione nel 1791.

- Il simbolo del villaggio di Jeonju Hanok, Gyeonggijeon. Gyeonggijeon fu costruito nel decimo anno del re Taejong (1410) per sostenere il re Taejo dopo la fondazione di Joseon (Corea). Da allora, Gyeonggijeon scomparve al tempo della guerra Jeongyu avvenuta nel 30° anno di Seonjo (1597), e poi fu ricostruita nel 6° anno del re Gwanghae il 6 novembre.

- La Jeonju Crafted Product Gallery è una struttura complessa di composta artigianale da un museo espositivo chiamato cultura artigianale, una galleria di artigianato chiamata Planning Center, Experience Center dove è possibile sperimentare l'artigianato, Luxury Specialty Center dove è possibile gustare il tè tradizionale mentre si acquistano opere di artigianato, e il Living Craft Center dove è possibile acquistare artigianato vivente sia tradizionale che moderno.

- Il luogo visibile a destra lungo il Taejo-ro del Centro informazioni turistiche del villaggio di Hanok si chiama Omokdae, e il luogo chiamato Imokdae esce scendendo lungo il viadotto collegato a Omokdae. È anche un luogo in cui il Lee Seong-Gye ha dato una festa ai suoi soldati quando stava tornando al Kaekyong aver conquistato i predoni giapponesi dopo chiamati Azibaldo a Namwon Unbong Hwangsan.

- Jeonju Hyanggyo è stato fondato durante la dinastia Goryeo e l'attuale è stato costruito il durante del re Seonjo di Joseon. Al centro del Santuario di Daeseongjeon, sono collocate le lapidi commemorative di 5 santi tra cui Confucio, Yanzi, Zisi, Zengzi, Mencio, ecc. Osservando la disposizione degli edifici esistenti di Jeonju Hyanggyo, ci sono Dongmu e Seomu a sinistra ea destra al centro sul Santuario di Daeseongjeon, Irwolmun e Manhwaru parte anteriore, l'aula magna di Myeongnyundang tra la parete di fondo del Santuario di Daeseongjeon, la Biblioteca Jangseogak, Gyeseongsa, Yangsajae e Samajae a ovest e molti edifici tra cui Gyojiksa sono intorno.

- Il Centro culturale di Wanpanbon (libro stampato in legno) è stato eretto per informare l'importanza di Wanpanbon e della cultura d'archivio. Ri-illumina la cultura della pubblicazione di Jeonju una volta vivida in passato e riassume nuovamente il significato di Wanpanbon che abbraccia l'economia, la cultura, la società, i pensieri, ecc. di Jeonju. Cerca di costruire il valore futuro di Jeonju attraverso queste attività, e quindi ci proietta una lunga ombra.

- Il luogo in cui tradizione e modernità si incontrano armoniosamente, il Jeonju Traditional Culture Center è il luogo in cui puoi sentire la meraviglia della tradizione nel mezzo della città. È uno spazio culturale complesso dove puoi sentire la cultura della vita tradizionale coreana, che consiste nel teatro Hanbyeok, la sala esclusiva della musica country; Hanbyeokru, il centro gastronomico tradizionale; il centro di esperienze culinarie; Gyeongeopdang, il centro di esperienza educativa, Hwamyeongwon, la tradizionale sala delle nozze; Dahyang, la tradizionale casa da tè, il campo ricreativo, ecc.

- Hagindang è una delle 700 case in stile coreano nel villaggio di Hanok; la casa di grandi dimensioni con formalità è stata costruita più di 100 anni fa. Come una casa costruita con la tecnica tradizionale tramandata, mostra le tipiche abitazioni dell'alta borghesia dell'epoca. Hagindang era un grande palazzo composto da 99 stanze e copre più di 2.000 pyeong, ma ora il terreno copre solo 520 pyeong e l'edificio copre 69 pyeong. Si dice che la casa sia stata costruita per onorare la morte di Baek Rak-Jung, famoso come figlio devoto. Si dice che 4.280 persone, inclusi capomastri e falegnami, lo hanno costruito per 2 anni e 8 mesi usando i boschi del fiume Amnokgang e del monte Odaesan.

- L'unica sala espositiva calligrafica esclusiva in Corea ed è stata costruita dal calligrafo Gangam Song Seong-Yong, originario di questa regione. Ci sono più di 1.000 opere di non calligrafi coreani, come Chusa Kim Jeong-Hui, Changam Lee Sam-Man, Danwon Kim Hong-Do, Dasan Jeong Yak-Yong, che il maestro Song Seong-Yong ha raccolto nel corso della sua vita . Puoi goderti profondamente l'atmosfera di Jeonju, la "Città della calligrafia".


Fonte: https://eng-jeonju-go-kr







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