Ale Torrini
Solstizio d'estate
Solstizio d'estate 2023 (Emisfero boreale) 16:57 mercoledì 21 giugno. Fuso orario: Ora italiana

Solstizio d'Estate 2023, quando cade e come si festeggia? Spieghiamo date, orari, significato e tradizioni di uno dei giorni più attesi di tutto l’anno.
La prima e più legittima domanda da porsi al riguardo è: che cos'è il solstizio d'estate e quando cade?
Abbiamo realizzato una guida con tutte le informazioni e le curiosità.
Con solstizio d’estate, s’indica il giorno più lungo e la notte più breve dell’anno nell’emisfero settentrionale del nostro pianeta.
Si tratta cioè della giornata con il maggior quantitativo di luce diurna dell’anno, il giorno che segna ufficialmente l’inizio dell’Estate astronomica. Il solstizio d’estate cade ogni anno tra il 20 e il 22 Giugno in conseguenza di quando il sole tocca il punto più alto e più settentrionale nel cielo, ovvero quando il polo nord è più vicino al sole, mentre quando il polo nord è più lontano dal sole si avrà il solstizio d’inverno. Il solstizio d’estate si verifica nello stesso momento ovunque sul pianeta Terra ma data e ora possono differire a seconda dei diversi fusi orari. In Europa centrale nel 2023 Il solstizio d’estate sarà lunedì 21 giugno alle 16:57 ora italiana. L’estate astronomica inizia il 21 Giugno e si conclude con l’equinozio di Settembre in data 21 Settembre, ha quindi una durata stagionale di 92 giorni. In Italia il solstizio d’estate fa registrare oltre 15 ore di luce solare, mentre in Alaska tocca anche le 24 ore. Chi ha confidenza con la lingua latina riconoscerà come la parola “solstitium” sia composta dalla parola sol che significa “sole”, e stitium – che significa “fermo”. Quindi solstizio significa “il sole si ferma”, proprio ad indicare come in questo giorno il sole sembri fermarsi nel cielo più a lungo senza voler tramontare. Da sempre in tutto il mondo il solstizio d’estate assume anche il valore simbolico del cambiamento, della transizione verso il domani, un nuovo inizio della natura che viene celebrato ad ogni latitudine con feste e riti tradizionali che hanno origine molto indietro nel tempo.
Cerimonie, antiche feste pagane, falò, banchetti e danze vorticose vengono organizzate ogni anno come forma di connessione spirituale tra madre natura e la vita umana, tra l’energia vitale che la luce del sole porta con sé e i suoi energetici influssi sulla Terra come fertilità e abbondanza. La vitalità del fuoco è tra i simboli più rappresentativi di questa celebrazione dove la forza della luce si contrappone alla minaccia dell’oscurità, mentre antiche danze di persone, che tenendosi per mano riproducono il movimento a spirale del sole, sono ancora in voga nelle feste di molti paesi. Nel corso dei secoli il solstizio d’estate è stato celebrato da antiche civiltà di culture e origini molto diverse tra loro, dagli antichi Egizi, alle popolazioni del nord Europa, alle civiltà precolombiane in America latina agli Indiani d’America Sioux con le loro coreografiche danze del sole, ognuno ha trovato modo di rendere omaggio alla forza della luce. Proprio per la sua grande forza spirituale questa giornata ha assunto significati precisi anche dentro le diverse fedi religiose, se nella tradizione cristiana la celebrazione del solstizio d’estate coincide con la nascita di San Giovanni Battista, in quelle pagane si aspetta la prima alba d’estate per sventare incantesimi e bere fluidi a base di erbe magiche per godere di buona salute durante l’anno. In generale però la data del solstizio di giugno è sempre stata presa come riferimento temporale per organizzare semina e raccolta dei campi o per unirsi in matrimonio. La celebrazione del solstizio d’estate è una festa attesa tutto l’anno e celebrata in numerosi paesi del mondo. In molte culture si ricorre alla forza simbolica del fuoco per bruciare le effigi di streghe in grandi falò notturni contro gli spiriti maligni. La parte più attiva nei festeggiamenti la gioca il Nord Europa, in particolare con i paesi scandinavi da sempre tradizionalmente molto legati alla giorno del solstizio di Giugno. Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia mantengono intatte usanze secolari e simili tra loro per celebrare l’arrivo dell’estate, quando le giornate si allungano fino a regalare lo spettacolo unico del sole di mezzanotte, fenomeno tipico a quelle latitudini.
In Svezia si portano avanti antichi riti pagani come ballare intorno ad un palo o albero adornato di fiori con vecchie danze popolari di gruppo, mangiare cibo della tradizione, indossare ghirlande di fiori, lasciare sotto al cuscino sette fiori per sposarsi e brindare di gusto.
In Danimarca e Norvegia vengono accesi grandi falò notturni per scacciare l’oscurità e aspettare l’alba dando alle fiamme simboliche streghe di paglia, mentre in Islanda vengono organizzati spettacolari festival musicali.
Negli Stati baltici, festeggiare il solstizio d’estate significa avere l’occasione per spostarsi in campagna con canti e danze popolari intorno a grandi falò.
In paesi come Lettonia, Estonia, Lituania e Croazia il momento culmine di molte feste è rappresentato dal saltare letteralmente sopra i fuochi tenuti accesi contro gli spiriti della notte. Mentre in Bulgaria i festaioli danzano in gruppo direttamente sui tizzoni ardenti.
Anche in Russia e Ucraina si mantengono tradizioni simili nel festeggiare il solstizio e dopo aver saltato sul fuoco si gettano in acqua ghirlande di fiori per premonire il futuro.
In Austria lo spettacolo dei fuochi accesi si esalta grazie alla stupenda cornice montana ancor più godibile se osservati insieme dalle funivie che restano attive anche di notte.
Anche in Spagna i falò illuminano la notte del solstizio sulle pendici dei Pirenei al confine con la Francia con un significato spirituale, mentre in Catalogna impazzano feste a carattere più mondano.
In Portogallo si festeggia adornando le strade di palloncini e colori vivaci come nel Festival di San Giovanni a Porto che mantiene tradizioni cristiane o sbattendosi in testa dei martelli di gomma come segno di buon auspicio.
Di pari livello a quelle europee sono le feste per il solstizio in Brasile dove viene indetta una vera gara tra regioni a chi realizza la miglior celebrazione a suon di musica popolare brasiliana che evoca l’augurio di sposalizi nella nuova stagione.
Spostandoci negli Stati Uniti poi si trovano diversi tipi di rituali sparsi su tutto il territorio nazionale, dai raduni collettivi di yoga a New York, alle travolgenti parate tra le strade di Santa Barbara, alle più tradizionali celebrazioni che si tengono sulla Casper Mountain nel Wyoming dove si lancia una manciata di terra rossa nel falò per esaudire un desiderio.
A prova di tutto ciò alcuni studi sostengono che il misterioso monumento preistorico in Inghilterra, meglio noto come Stonehenge, fosse proprio una sorta di maestoso calendario in pietra costruito nel 2500 a.c. per determinare la data del solstizio d’estate. In questo luogo carico di suggestioni e leggende ancora oggi si riuniscono persone per vedere sorgere il sole e radunarsi intorno a falò di buon auspicio.
Solstizio d'estate 2023 (Emisfero boreale) 23:57 mercoledì 21 giugno. Fuso orario: Ora standard coreana.

Il Re del solstizio d’estate: L'Iperico
Hypericum perforatum, pianta erbacea dal portamento arbustivo, cresce su tutto il territorio italiano, i fusti lignificano alla base, i rami che sostengono i fiori sono eretti, alti fino a un metro, abbondantemente ramificati, le foglie sono opposte, di forma ovato/lanceolata.
I fiori sono riuniti in corimbi apicali, hanno 5 petali e 5 sepali, il colore è giallo. L’iperico perforato, conosciuto anche con il nome di erba di San Giovanni, deve questo appellativo al fatto che raggiunge la massima fioritura proprio in corrispondenza dei festeggiamenti per la nascita del santo e l’olio, che dalla macerazione dei fiori si ricava, raggiunge il rosso più intenso intorno alla data del suo martirio, il 29 agosto. Tra i suoi nomi comuni troviamo anche cacciadiavoli o fugademoni, questa volta nomi più legati alle leggende popolari che lo vedono in grado di allontanare malefici, demoni, streghe e i più disparati mali. Il nome perforatum è invece più scientifico, le foglie di questo tipo di iperico appaiono infatti perforate se messe in controluce, in realtà non sono davvero bucherellate ma la presenza di piccole vescichette oleose distribuite su tutta la superficie fogliare dona proprio questa impressione. Oltre a queste vesciche traslucide è possibile scorgere nelle foglie e nei fiori, se ingranditi, anche una moltitudine di puntini scuri, sono le ghiandole contenenti ipericina, uno dei suoi più importanti principi attivi. L’ipericina è inoltre responsabile della tipica colorazione rossa che assume l’oleolito prodotto con questa pianta. Altri importanti costituenti attivi dell’iperico sono pseudoipericina, tannini e oli essenziali.L’iperico ha una moltitudine di proprietà che lo hanno reso insostituibile nella medicina popolare, tra queste troviamo proprietà antivirali, antibatteriche, antidepressive, riepitelizzanti, analgesiche e rinfrescanti. Nelle campagne con i fusti si prepara anche un sostituto del the.
La medicina allopatica lo tiene in considerazione più per la sua azione antidepressiva che per le altre virtù ma in medicina popolare è ampiamente utilizzato da millenni per moltissime problematiche:
Contrasta efficacemente l’herpes simple
Riduce i disturbi della menopausa
Accelera la guarigione delle ferite
Favorisce la riepitelizzazione in caso di bruciature
Aumenta la libido, contribuendo a risolvere problemi di impotenza ed eiaculazione precoce nell’uomo e a contrastare la secchezza vaginale nella donna.
Placa il prurito della dermatite atopica
Contrasta le infezioni batteriche
Contrasta i disturbi urinari
Disinfiamma le gengive arrossate
Migliora il tono dell’umore
Lenisce i dolori articolari
Allenta le tensioni del corpo (sulla comprensione di questa funzione in particolare si sta lavorando ad oggi perché sembra stia dando risultati positivi nei soggetti affetti da fibromialgia)
L’iperico viene utilizzato in molte forme dall’infuso alla tintura madre, si usa per preparare unguenti, lavaggi, collutori ma certamente la preparazione più conosciuta è l’oleolito dal caratteristico colore rosso sangue, chiamato appunto il sangue di San Giovanni. Prepararlo non è difficile, si raccolgono le sommità fiorite il giorno di San Giovanni (24 giugno) e si mettono a macerare nell’olio per almeno 40 giorni, (la tradizione vuole che venga filtrato il 29 agosto, giorno del martirio di San Giovanni) avendo cura di tenere il barattolo esposto al sole per tutto il tempo della macerazione, si potrà assistere alla “magia” di vederlo assumere, giorno dopo giorno, un tono sempre più acceso. Il solstizio d’estate raccoglie le memorie di molte tradizioni sia pagane che religiose e in ognuna le erbe sono al centro di rituali propiziatori o di protezione, c’è chi accende fuochi e chi carica di energie benefiche cristalli e pietre, c’è chi mette sotto il cuscino mazzetti profumati in cerca di sogni divinatori o per difendersi dalla visita della morte fino all’anno successivo e chi indaga tra fiori, foglie e rugiada per sapere se convolerà a nozze felici, c’è chi mette fiori in tasca e chi brucia rametti magici perché demoni, streghe e malocchi stiano lontani. Il Re indiscusso di ogni racconto è l’iperico ma le erbe del solstizio sono sorelle che si tengono per mano e quelle a cui non si può proprio rinunciare in questa notte misteriosa dove il sole e la luna concentrano i loro influssi sono 9:
Iperico: per scacciare i demoni
Ruta: per preservare la vista e scacciare vipere e malelingue
Verbena: per tenere lontana la malinconia e sentirsi in pace
Artemisia: per favorire i sogni premonitori
Vischio: per favorire la fertilità
Lavanda: per trovare l’amore
Timo: per proteggersi dalle malattie
Finocchio: per attirare la vittoria e farsi amico il successo
Piantaggine: simboleggia la rinascita, la resistenza alle avversità
Se qualcuna non riuscite a trovarla vi verranno in aiuto l’erba stregona, la salvia, le rose, la maggiorana, l’alloro, la lunaria e molte altre, potrete usarle per sostituire la sorella mancante, specialmente se desiderate preparare l’acqua di San Giovanni dovrete avere cura di raccoglierne almeno 9 diverse ma c’è chi arriva a cento!
Fonte: https://travel.thewom.it/destinazioni/news-lowcost/solstizio-d-estate.html