top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreAle Torrini

"Solstizio d'inverno"

Lo senti quel pungente profumo di freddo nell’aria, il grigio negli occhi e quei lunghi tramonti? È l’inverno che arriva... Stephen Littleword

Solstizio d'inverno 2022: Cos'è, quando arriva il giorno più corto dell'anno... di Giorgio Calabresi


Solstizio d’inverno nel mondo?

Tante domande per un tema affascinante che accompagna il moto terrestre da sempre, cerchiamo allora di mettere ordine e fare chiarezza sul tema.

Solstizio d'inverno, cos'è?

Il solstizio d'inverno è il giorno con il minor numero di ore di luce solare durante tutto l'anno, ovvero il "giorno più corto" dell'anno. Il solstizio d'inverno segna anche l'inizio ufficiale dell'inverno astronomico (da non confondere con l'inverno meteorologico che inizia circa tre settimane prima). Il solstizio d'inverno si verifica nel momento esatto in cui un emisfero è inclinato il più lontano possibile dal Sole. In questo momento, il Polo Nord della Terra è lontano dal Sole che si trova più a sud, dando vita così al giorno più corto dell’anno, ovvero quello con meno luce solare e con più ore di buio. Dopo il giorno più corto, le giornate iniziano ad allungarsi e le notti si accorciano sempre di più fino a raggiungere gli equinozi di primavera e successivamente il solstizio d'estate.

Quando è il solstizio d'inverno quest'anno?

Il solstizio d'inverno si verifica una volta all'anno in ogni emisfero: a dicembre nell'emisfero settentrionale e a giugno in quello australe. Quando un emisfero sta vivendo il solstizio d'inverno, l'altro sta vivendo contemporaneamente il solstizio d'estate. Nel nostro emisfero settentrionale nel 2022 sarà il giorno di martedì 21 dicembre, con una giornata che farà registrare solamente 8 ore e 46 minuti di luce solare.

Cosa significa "Solstizio"?

La parola 'solstizio' deriva dal latino solstitium composta dalla parola sol che significa "sole", e stitium - che significa "fermo". Quindi solstizio significa "il sole si ferma", proprio ad indicare come in questo giorno il movimento apparente del percorso del Sole sembri fermarsi in cielo nel suo punto più meridionale.

Cultura e tradizioni. Come viene festeggiato il solstizio nel mondo?

Il solstizio d'inverno ha un significato anche culturale nelle civiltà di tutto il mondo dai tempi antichi fino ad oggi.

Svariate usanze, tradizioni, simboli e rituali associati al cambiamento delle stagioni nelle antiche culture pagane si sono sovrapposte a quelle del Natale come ad esempio la celebrazione dei Saturnali nell’antica Roma che si tenevano a metà dicembre in onore di Saturno, il dio romano dell'agricoltura e del raccolto, ed era caratterizzato dall'inversione del consueto ordine sociale, gli schiavi non lavoravano e per breve tempo venivano trattati da pari a pari, tutte le faide e le contese venivano interrotte e c'erano giochi, feste e doni che andavano avanti per diversi giorni. Molte altre cerimonie sono state tramandate nei secoli ad ogni latitudine e vengono portate avanti ancora oggi con diverse forme di celebrazione. Vediamone alcune:

SANTA LUCIA, SCANDINAVIA

Il giorno di Santa Lucia nella cultura dei paesi scandinavi è una tradizionale festa delle luci, in onore della martire cristiana di Santa Lucia. Si tiene ogni anno il 13 dicembre con lo scopo di portare luce e speranza durante gli inverni bui della Scandinavia. La festa segna l'inizio del periodo natalizio con una processione di giovani donne in vesti bianche, fasce rosse e ghirlande di candele sulle teste, illuminando la strada contro il buio dell'inverno. Tradizionalmente vengono serviti anche gingersnaps, panini allo zafferano e biscotti al burro.

RADUNO DI NEWGRANGE, IRLANDA

Il monumento preistorico di Newgrange in Irlanda è un antico sito storico che risale al neolitico. Il monumento allineato con la rotazione del sole presenta un passaggio che conduce a una camera da dove vedere il sole mentre sorge durante il solstizio d'inverno. Il giorno del solstizio, la luce del sole entra dalla parte superiore della camera e illumina lentamente la stanza in modo suggestivo. Per assistere a questo momento spettacolare dall'interno si deve essere selezionati tramite una lotteria annuale, mentre i meno fortunati si radunano all'esterno del monumento per aspettare e celebrare l’alba del solstizio.

FESTIVAL DI DONGZHI - CINA

Nella millenaria cultura orientale e in particolare in quella cinese il solstizio d’inverno è sempre stato celebrato come fine della stagione di raccolto nei campi e cambiamento di stagione. Il festival di Dongzhi si tiene tra il 21 e il 23 dicembre e prevede celebrazioni e feste a cui partecipano intere famiglie per onorare il ritorno di giorni più lunghi e l'aumento dell'energia positiva nel nuovo anno. La festa viene celebrata con riunioni di famiglia e grandi mangiate a base si gnocchi cinesi e palline di riso chiamate tang yuan.

TOJI, GIAPPONE

In Giappone il solstizio d'inverno viene chiamato Toji e simboleggia l'armonia e l'equilibrio nella vita, la buona salute e il passaggio verso giorni più lunghi e caldi. Ci sono diverse usanze tradizionali previste per il Toji come mangiare una zucca invernale chiamata kabocha nota per le sue sostanze nutritive ideali per combattere le malattie invernali, o fare un bagno caldo a base di yuzu, degli agrumi invernali ricchi di proprietà purificanti e curative, per allontanare le malattie.

FESTA DI SAN TOMMASO, GUATEMALA

In Guatemala, la festa di San Tommaso viene celebrata nella settimana che precede il solstizio d'inverno del 21 dicembre. Questo perché si sovrappongono gli antichi rituali del popolo Maya con le tradizioni cattoliche che sono state successivamente diffuse in America Latina. In questo giorno, i Maya onoravano il dio del sole con un pericoloso rituale noto come Palo Volador, o "palo volante". Tre uomini si arrampicavano su un altissimo palo, uno di loro batteva un tamburo e suonava il flauto mentre gli altri due uomini si lanciavano nel vuoto appesi solo con una corda al piede. Oggi la festa è caratterizzata da costumi tradizionali dai colori vivaci, maschere, sfilate, fuochi d'artificio e musica.

RADUNO DI STONEHENGE, INGHILTERRA

In questa lista di celebrazioni del solstizio d’inverno nel mondo non possono certo mancare quelle che da tempo immemore si tengono presso lo spettacolare tempio in pietra di Stonehenge in Inghilterra. Questo misterioso cerchio di pietre per migliaia di anni ha segnato i movimenti del sole e ancora oggi sono sede di grandi celebrazioni con raduni all'alba il giorno dopo il solstizio per assistere al sorgere del sole attraverso le pietre con molti che suonano trombe e tamburi.

SOYAL, HOPI ARIZONA

La tribù di indigeni Hopi dell'attuale Arizona celebrano il solstizio d'inverno come parte della loro tradizione religiosa di kachina, ovvero spiriti che rappresentano il mondo naturale. Nella cerimonia del solstizio di Soyal, il sole viene accolto nel suo nuovo percorso con danze rituali, regali ai bambini, preghiere per il prossimo anno, canti e racconti lungo un periodo di 16 giorni in cui si stabiliscono anche i piani per l’anno a venire.

LOHRI, INDIA

Nella regione settentrionale dell'India del Punjab e nella città di Delhi, Sikh e Indù celebrano il Lohri l'ultimo giorno del mese in cui si verifica il solstizio, che corrisponde al 13 gennaio. Nei giorni che precedono Lohri, gli abitanti del villaggio raccolgono ramoscelli e rami per un gigantesco falò, che funge da sfondo per canti, balli e banchetti. Nelle famiglie che hanno recentemente avuto matrimoni o un neonato, il "primo Lohri" dopo l'occasione comporta una celebrazione particolarmente grande, con benedizioni di prosperità e doni generosi.

SHAB-E YALDA, IRAN

Questa antica festa persiana, come molte feste del solstizio d'inverno, celebra la fine dei giorni più brevi e la vittoria della luce sull'oscurità. Il termine significa proprio "nascita" e la festa è caratterizzata da riunioni di famiglia, candele, letture di poesie e una festa per superare la notte più lunga dell'anno. Noci e frutta, come cocomeri e melograni sono il pasto tradizionale per proteggersi dalle malattie invernali.

FESTIVAL DELLE LANTERNE DI VANCOUVER - CANADA

Per celebrare il solstizio d'inverno, la Secret Lantern Society di Vancouver ha creato il Solstice Lantern Festival della città. I partecipanti possono frequentare laboratori per creare la loro lanterna e sfilare in processioni notturne per tutta la città che culminano in spettacoli di fuoco. I partecipanti possono anche provare a farsi strada attraverso il Labirinto di Luce, un labirinto di 600 candele che invita i visitatori a lasciar andare i vecchi pensieri e a trovare nuove possibilità per il prossimo anno.


Fonte: https://travel.thewom.it/destinazioni/news-lowcost/solstizio-d-inverno.html




SOLSTIZIO D’INVERNO: COME SI CELEBRAVA IN PASSATO?

Il 21 dicembre alle ore 16:59 si verificherà il solstizio d’inverno, come ogni anno…

Durante il solstizio il sole raggiunge i punti estremi del suo percorso.

Il giorno del solstizio d’estate il sole sorge nel punto più ad est/nord-est sul nostro orizzonte osservativo, e tramonta nel punto più ad ovest/nord-ovest, dopo essere transitato nel meridiano nel suo punto più alto.

Nel solstizio d’inverno succede il contrario ovvero sorge nel punto più ad est/sud-est e tramonta nel punto più a ovest/sud-ovest, transitando sul meridiano nel suo punto più basso. Descrive così 2 archi uno, quello estivo, più alto e ampio e l’altro, quello invernale, più corto e basso. Ne viene da sé che la durata del dì, quindi delle ore di luce, sia maggiore d’estate.Per dirla in maniera un po’ più tecnica, il Sole raggiunge un’altezza massima di 70° sul meridiano d’estate, osservando dalla nostra città Arezzo, mentre d’inverno il punto minimo di altezza è 23°. Il punto azimutale in cui sorge il 21 giugno è 56° e 122° il 21 dicembre, e il tramonto è rispettivamente a 304° e 238°. Queste sono le coordinate celesti entro cui il nostro Sole si muove durante il suo percorso annuale dal nostro punto di osservazione. Dal solstizio d’estate in poi, lo vediamo sorgere e tramontare sempre più a sud, verso sud, e transitare sempre più in basso, in una discesa che si arresta al solstizio d’inverno per poi ripercorrere a ritroso. Ecco appunto il nome “solstizio”, punti d’arresto. L’analemma è quella particolare forma geometrica che rappresenta la differente declinazione del sole durante l’anno.Oggi sappiamo che la nostra stella ogni anno compie il suo cammino, si arresta e torna indietro, avanti e indietro. Questa per noi è una certezza. Ma non sempre è stato così….

Mettiamoci un po’ nei panni dei nostri antenati, quando il mondo e il cielo e il tutto era governato da forze oscure, da divinità capricciose, volubili, che amavamo gli esseri umani ma ne erano anche invidiosi e non perdevano occasione per fare qualche scherzetto….Pensiamo ai nostri antenati che vivevano di sole esperienze quotidiane, e non avevano le prove, che oggi chiamiamo scientifiche, che il sole ogni mattina sarebbe risorto, e soprattutto non avevano la certezza che alla fine di ogni ciclo annuale il sole si sarebbe arrestato e sarebbe tornato indietro. E se per un capriccio degli dei il sole avesse continuato nel suo percorso verso sud, verso il basso? Beh, allora il sole sarebbe sparito sotto l’orizzonte lasciando la terra al buio, un po’ come accade nella notte invernale artica, e il gelo e l’oscurità avrebbero sconfitto la luce. Per loro fortuna, anzi è proprio il caso di dire grazie agli dei, il sole si è sempre fermato, il 21 dicembre, ecco perché questa data è celebrata da tutte le culture come il momento di rinascita e di vittoria.

I Romani celebravano la festa pagana del Dies Natalis Sol Invictus, appunto il giorno della nascita, o rinascita, del sole non vinto, non sconfitto, perché non è sprofondato nelle tenebre ma ha vinto contro le forze del male. Questa festa pagana era celebrata il 25 dicembre. Nel 330 d.C. l’imperatore Costantino convertitosi al cristianesimo, trasforma la festa pagana nel Natale cristiano, proprio per il carattere fortemente simbolico di questo giorno, di questo momento astronomico. L’importanza simbolica la ritroviamo in tutte le antiche civiltà, che associano questo giorno e questo periodo alla rinascita, e celebrano le divinità solari.

I Norreni celebravano la festa di Yule, per 12 giorni a partire dal solstizio d’inverno, in onore di Freyr dio della bellezza e della fecondità, colui che governa la pioggia e il sole. Nei paesi dell’Asia Centrale il 21 dicembre si celebra la festa zoroastriana di Shab-e-Yald?, la notte della rinascita, legata al culto di Mithra divinità solare.

Il 21 dicembre nell’Antico Egitto si celebrava il giorno della semina dopo il ritirarsi delle acque del Nilo, questo evento veniva celebrato in maniera grandiosa in tutto l’Egitto, ma è nel complesso templare di Karnak che raggiunge la sua massima espressione, che è possibile ancora oggi ammirare. All’alba il sole sorge sopra il portale fatto costruire dal faraone Nectanebo I formando il geroglifico akhet “orizzonte/ montagna di luce”, i raggi poi attraversano il corridoio centrale del tempio ed illuminano la sala ipostila dedicata al dio Amon, il Nascosto. Dopo 20 minuti i raggi colpiscono il sancta sanctorum del vicino tempio funerario della regina Hatshepsut a Deir el-Bahari.

In India il 21 dicembre comincia il periodo di Uttarayana, il periodo del raccolto. Gli Induisti festeggiano questo momento con l’importante festa di Makar Sankranti, 21 giorni dopo il solstizio d’inverno, che in base alle antiche scritture vediche è il sacro giorno del passaggio, della trasmigrazione del sole dalla costellazione del Sagittario a quella del Capricorno, cominciando il suo cammino di risalita verso l’emisfero nord.

Per gli Shintoisti in Giappone l’inverno è dovuto al ritirarsi in una grotta dell’oltraggiata dea del sole Amaterasu-o-mi-kami, la Grande Dea che splende nei cieli. Con uno stratagemma gli altri dei riuscirono a farla uscire dalla grotta, esattamente il 21 dicembre. Dal 15 al 25 dicembre i fedeli si recano a rendere omaggio e ringraziarla al santuario a lei dedicato ad Ise.

In Cina l’esatta collocazione del solstizio d’inverno fu definita durante la dinastia Han, nel 200 d. C., da alcuni astronomi attraverso l’uso della meridiana. Nel 700 d.C durante la dinastia Tang viene ufficialmente istituita la festa di Dongzhì, l’estremo dell’inverno, così come il sole aumenta la sua intensità, allo stesso modo l’energia positiva dello yang ricomincia ad essere più forte, rispetto all’energia dello yin.

In Perù, a Cusco, gli Inca festeggiavano il solstizio d’inverno con Inti Raymi, la festa del Sole, aspettando nella spianata del Sacsayhuamán il sorgere del sole, ed una volta accolto a braccia levate al cielo, si recavano al tempio dedicato di Coricancha, il Giardino d’oro, ad adorare il sole. Chiaramente lo festeggiavano a giugno…


A questo punto non vi resta che scegliere il vostro posto preferito per poter ammirare lo spettacolo dell’alba o del tramonto, o perché no, entrambi.


Fonte: https://www.arezzometeo.com/solstizio-dinverno-come-si-celebrava-in-passato/




5 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page