top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreAle Torrini

"Rio delle Amazzoni"

Tutti i fiumi vanno al mare, eppure il mare non è mai pieno: raggiunta la loro meta, i fiumi riprendono la loro marcia... Ecclesiaste, Antico Testamento, sec. IV-III a.e.c.

Il Rio delle Amazzoni si contende con il Nilo il primato del fiume più lungo del mondo, ma è di gran lunga il corso d’acqua con maggior portata idrica.

Il Rio delle Amazzoni abbraccia molti stati del Sud America: Perù, Colombia e Brasile, e irrora la foresta che porta il suo stesso nome.

Il fiume attraversa una moltitudine di regioni, che ospitano una miriade di animali e di piante, e che sono state la terra natale di innumerevoli popoli sin dall’alba dei tempi.

Il Rio delle Amazzoni è il maggior fiume del Sud America, ma è anche il corso d’acqua più grande del mondo per quanto riguarda la sua portata e l’area del suo bacino. È lungo almeno 6.400 km (la stessa distanza che c’è tra New York e Roma). L’enorme fiume nasce nelle Ande Peruviane, da una parete rocciosa. Ha almeno 12 affluenti. La portata media del Rio delle Amazzoni è di 175.000 metri cubi al secondo. Dopo aver attraversato diversi stati, il fiume si butta nell’Oceano Atlantico. Il Bacino Amazzonico (l’Amazzonia) ha un’area di circa 7 milioni di metri quadrati. Il Bacino è coperto quasi interamente dalla foresta della Amazzoni, che rappresenta la più grande riserva di risorse biologiche della Terra. Sul fiume si possono trovare isole flottanti, larghe anche diverse centinaia di metri, create da alberi o da erbe acquatiche. Il fiume è così largo che buona parte di esso è totalmente privo di ponti. In alcuni punti e in alcune stagioni la larghezza può arrivare a sfiorare i 50 km. Alla foce, la larghezza del Rio delle Amazzoni arriva a superare i 100 km.

Storia: perché si chiama Rio delle Amazzoni?

Amerigo Vespucci giunse alla foce del fiume tra il 1499 e il 1500. Dopo quaranta anni, il primo uomo europeo ad esplorare l’Amazzonia è stato il soldato spagnolo Francisco de Orellana, nel 1541. Alla ricerca della leggendaria El Dorado, navigò il fiume dall’Ecuador alla foce. Egli ebbe diverse battaglie con delle tribù di guerriere donne, che paragonò alle Amazzoni della mitologia greca. Al ritorno in Spagna, Orellana raccontò ai suoi compatrioti di aver visto tesori d’oro e di cannella, e riferì dei suoi incontri con le tribù femminili. Quando tornò in Sud America per una seconda spedizione nelle Amazzoni, la sua barca si capovolse e lui annegò. Ci volle un bel po’ di tempo a capire quale fosse la vera sorgente del Rio delle Amazzoni. Da Orellana venne scoperto il ramo sorgivo del Marañón, uno degli affluenti. Quasi cent’anni dopo venne scoperta la fonte del Napo (un altro affluente) dall’esploratore portoghese Pedro de Teixeira. Soltanto l’avvento del GPS ha potuto dissipare ogni dubbio.


Gli animali e le piante della regione amazzonica

La foresta delle Amazzoni ha un’incredibile varietà di alberi. Almeno 100 specie arboree sono state contate in un singolo acro di foresta, e poche di esse apparivano più di una volta. La foresta pluviale ha una struttura a livelli: i giganti che amano il sole formano la canopia (o volta, o strato superiore), arrivando a 40 metri, e alcuni svettano a 60 metri in uno strato detto emergente. In questi strati troviamo gli alberi della gomma, gli alberi del kapok, l’albero di noce Brasiliana e gli alberi di sapucaia. Sotto la canopia ci sono diversi livelli di alberi che sopportano l’ombra, tra cui vari tipi di palma. Sono comuni anche mirti, allori, fichi, cedri spagnoli, mogani e palissandri. Nello strato più inferiore, in molte zone semi paludoso, si trovano erbe acquatiche e canne selvatiche.

La fauna Amazzonica è altrettanto incredibilmente varia. I fiumi e i ruscelli del bacino pullulano di vita, e la canopia risuona dei canti degli uccelli e dei versi delle scimmie, e del frinire degli insetti. Moltissimi mammiferi della foresta sono arboricoli.


Le scimmie sono una particolarità di questo angolo di mondo, visto che ce ne vivono moltissime specie.

Degne di nota sono le scimmie urlatrici, che riempiono dei loro cori la selva, ogni mattina e ogni sera.

Il piccolo e agile saimiri (squirrel monkey) è un’altra delle specie più diffuse in tutte le zone, così come l’atele (spider monkey).

Altre specie sono le scimmie lanose, le scimmie cappuccine e le marmosette.

Alligatori, tartarughe di fiume e lamantini popolano i fiumi, ma anche delfini di fiume e capibara, il più grande roditore del mondo. Altri roditori sono i porcospini, gli scoiattoli, i ratti e i topi. Ci sono poi tapiri, cervi e bufali, nonché innumerevoli pipistrelli. Si trovano anche alcuni grandi felini, come il giaguaro e il puma. Altri carnivori più piccoli sono coati, grigioni, donnole.

Le specie di insetti nella foresta delle Amazzoni sono almeno 8000, tra cui moltissime zanzare e lucciole, api, vespe, scarabei, formiche tagliafoglie, scorpioni, e moltissime farfalle, che possono generare bellissime coreografie. Nelle acque amazzoniche abitano anche 2500 specie di pesci. I più notevoli sono i pirarucu, i pesci gatto e i piranha. Sugli alberi si trovano anche due varietà di bradipo, che si accostano a formichieri, armadilli, iguana, e rettili come il boa constrictor e l’anaconda. Gli uccelli si librano sugli alberi, e ogni mattina e ogni sera i pappagalli e le are mostrano i loro piumaggi colorati e fanno sentire le loro voci roche. Per tutta la foresta risuona anche il rumore dei picchi che battono il legno. I parrocchetti, piccoli pappagalli, volano in grandi stormi. Al tramonto si possono udire cantare i tucani dalle cime degli alberi.


Gli indigeni e le leggende dell’Amazzonia

Al tempo della conquista Europea, le sponde dei fiumi accoglievano alcune popolazioni sedentarie di indigeni, che praticavano un tipo di agricoltura intensiva, pescano e cacciando mammiferi acquatici e rettili.

Le aree un po’ più lontane dalle sponde dei fiumi e le pianure alluvionali accoglievano – e ancora oggi accolgono – tribù seminomadi di indiani, prevalentemente cacciatori e raccoglitori. L’arrivo degli europei ha portato malattie e, in seguito, ha consumato parte delle risorse della foresta per sfruttare l’albero della gomma. Oggi nella regione amazzonica ci sono circa 200.000 indigeni, divisi in un centinaio di tribù. Diverse persone vivono sulle palafitte in legno e si chiamano Caboclos: vivono di pesca e con il commercio di noce del brasile. Molti indigeni amazzonici sono compresi nel gruppo degli Aruachi (Arawak), gli stessi nativi che Colombo incontrò quando sbarcò nelle americhe. Di origine Aruachi sono alcune parole che usiamo ancora oggi anche in italiano, come canoa, colibrì, caimano, amaca. Un altro grande gruppo di nativi è quello dei caribe. Le società di molti degli indigeni dell’Amazzonia sono organizzate in famiglie estese che abitano insieme. Molti di loro si pitturano il corpo, e di grande importanza è la figura dello sciamano, che custodisce la cultura e i miti delle tribù. L’Amazzonia pullula di leggende, oltre che di vita. Uno dei miti più diffusi è quello dell’isnashi, un gigantesco mostro con le sembianze di bradipo, anche chiamato mapinguary. (la bestia fetida). Molti racconti concordano sul fatto che il mostro emetta un fortissimo e terribile odore, e per questo sarebbe circondato da nugoli di mosche. L’ishnashi è stato avvistato diverse volte. Nel 1937 a Barra do Garças vennero maciullati diversi animali da una creatura con forza sovrumana. Alcune testimonianza parlano di urla atroci udite nelle foreste del luogo. Un capo tribù dell’Amazzonia racconta che l’Isnashi sarebbe capace di trasformare il giorno nella notte e di provocare le vertigini.Un altro mito è quello de “el mayantu”, un rettile somigliante a un goblin, con un corpo ricoperto di squame e il volto simile a quello di un rospo. Si sposta tra la dimensione fisica e quella spirituale, e ha l’abilità di distorcere lo spazio e di camuffarsi trasformandosi in qualsiasi altra cosa. C’è chi dice che il Mayantu abiti nella canopia. Non sarebbe una creatura malvagia: al contrario, è pronto ad aiutare gli umani in pericolo, finché questi siano rispettosi della natura. Si dice che egli conosca tutte le piante medicinali.Un’altra creatura è la Boiúna (il “serpente nero”) è un serpente notturno che ha la fama di essere la più potente creatura della foresta Amazzonica. Può anch’egli cambiare il proprio aspetto per spaventare i nemici. El Tunchi, invece, è uno spirito della foresta che dà la caccia e terrorizza le persone con un suono inquietante. La leggenda vuole che egli sia costituito dall’insieme dell’anime di coloro che sono morti nella foresta pluviale. El Tunchi è particolarmente accanito contro coloro che non rispettano l’ambiente. Un’ultima leggenda interessante è quella del Bufeo Colorado, un delfino di colore rosa che può trasformarsi in un bellissimo pescatore, e che corteggia le donne per convincerle ad avere un rapporto sessuale.




Ecco tutto ciò che c'è da sapere se vuoi visitare il Rio delle Amazzoni, via terra o via mare scopri gli ecosistemi che lo popolano e immergiti nella natura.

Il Rio delle Amazzoni è il fiume più grande del mondo: attraversa nove Paesi del Sud America, tra cui, Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia.

E sono circa 3.000 le specie di pesci conosciute che lo popolano. Uno dei più emblematici è il piranha, anche se non è l'unico "mostro" che si nasconde nelle sue acque. La più grande isola marittimo-fluviale del mondo è l'Isola Marajó, alla foce del fiume, con una superficie di 50.000 chilometri quadrati: sei pronto a scoprire tutti i suoi segreti e le informazioni per visitarlo? Puoi iniziare, partendo dal Perù.

Come raggiungere il Rio delle Amazzoni

Sono diversi i punti in cui ci si può imbarcare, magari partendo dal Perù: da Yurimaguas, ci si può spingere fino a Iquitos. Il battello peruviano si ferma a Santa Rosa e non varca il confine con il Brasile. Da Tabatinga si può arrivare fino a Manaus, un viaggio che dura tre giorni. Successivamente è possibile proseguire a Santarem e Belem. Il viaggio avviene tramite battelli locali ed è consuetudine dormire su un’amaca. Generalmente sono imbarcazioni a tre piani (uno per le merci), uno per le persone e il terzo con un bar. Ci sono anche alcuni posti cabina.

Il fiume più lungo del mondo

Il Rio delle Amazzoni è un fiume dai grandi numeri, visto che si estende per oltre 6900 chilometri e possiede il più grande bacino fluviale del mondo, con circa 7,05 milioni di chilometri quadrati. Ciò significa che rappresenta circa un quinto del flusso fluviale totale globale. Il Rio delle Amazzoni sfocia nell’Atlantico, con un estuario largo 240 chilometri. Il fiume ha più di 1.000 affluenti, di cui oltre 25 lunghi più di 1.000 km.

Yurimaguas

Questa città del Perù è l’ultima frontiera terrestre della foresta Amazzonica. A fare da “spartiacque” è il fiume Marañón: da qui, infatti, si può procedere solo per via aerea o attraverso il fiume. Questo grande corso d’acqua, dopo 300 chilometri, si unisce con il fiume Ucayali, che proviene dal sud del Perù per formare il leggendario Rio delle Amazzoni. Yurimaguas è circondata dalla magia della giungla: tramonti indimenticabili, gastronomia gustosa e il calore della gente fanno il resto. Il suo nome deriva dalle tribù Yuri e Omagua, che hanno abitato la zona.

Santa Rosa

Santa Rosa è un piccolo insediamento su un'isola del Perù amazzonico. È “il contributo” peruviano al triplice confine che comprende Tabatinga in Brasile e Leticia in Colombia, entrambi insediamenti più grandi. L'Isola di Santa Rosa in Amazonas è stata fondata il 30 agosto 1974 da alcuni cittadini peruviani. Per raggiungere questa località bisogna partire da Iquitos in una barca veloce o in un aliante per undici ore: si può anche arrivare via terra. Questa città del nord Brasile è una porta multiculturale, trovandosi in un punto in cui si unisce la frontiera di tre paesi: Brasile, Perù e Colombia. Da qui partono diversi tour sul Rio delle Amazzoni e la foresta Amazzonica per tutti gli amanti della natura e del clima tropicale. Tabatinga è molto vicina alla città colombiana di Leticia, tanto da sembrare un tutt'uno, per cui visitarla offre l'opportunità di godere diverse atmosfere. La destinazione si trova nel mezzo della più grande foresta del mondo, la Foresta Amazzonica, proprio accanto al fiume Solimões, con una superficie di poco più di 3.000 chilometri quadrati.

Manaus

Manaus è un’altra tappa di avvicinamento alla foce del Rio delle Amazzoni. La capitale del Amazonas, il più grande Stato brasiliano, è una città di quasi 1,5 milioni di abitanti che si distingue per i suoi parchi ecologici e le sue bellezze naturali. Si trova all’interno di una regione di contrasti, dove la natura esuberante si mescola alle vestigia di un passato glorioso, quando il commercio internazionale della gomma era al suo apice. Alla fine del XIX secolo, la ricchezza generata dalle esportazioni di caucciù finanziò la costruzione, in mezzo alla giungla, di lussuosi edifici che riproducevano gli stili architettonici in voga in Europa.

Belem

Da Manaus si può arrivare a Belem, navigando per 1530 chilometri (5 giorni). Quest’ultima è una delle città più interessanti del Brasile: Una delle prime destinazioni vicino al Rio delle Amazzoni che i portoghesi fondarono nell'allora colonia per fornire uno sbocco fluviale strategico all'Oceano Atlantico. Con il suo centro storico di azulejos e palazzi, parchi nella giungla e mercati con frutta di ogni forma e colore, Belem si presenta come una destinazione brasiliana diversa e sorprendente.

Macapa

Piano piano ci stiamo avvicinando alla foce del Rio delle Amazzoni, costeggiando la foresta Amazzonica, sulla sponda settentrionale. Macapá si trova nell'estremo nord del Paese, a 1.810 chilometri da Brasília. La sua storia è legata alla difesa e alla fortificazione dei confini del Brasile coloniale. Conserva costruzioni del periodo coloniale, che costituiscono il suo vero patrimonio culturale. La Fortezza di São José do Macapá è considerata una delle sette meraviglie brasiliane. Il viaggio non è finito, scopri anche una prospettiva diversa, dando un’occhiata da un’altra frontiera: la Colombia.


Informazioni utili per il viaggio

Il tour del Rio delle Amazzoni è un’esperienza incredibile, ma abbastanza faticosa: è molto importante avere abiti comodi, preferibilmente di cotone e di colori chiari. Cerca di viaggiare più leggero possibile per facilitare gli eventuali spostamenti. Porta con te crema solare e repellente per zanzare. Considerate le distanze e i costi prevedi almeno cinque giorni per pianificare il viaggio sul fiume.


Fonte: https://www.costacrociere.it/




6 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page